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L’EPA dà il via libera ai pesticidi a base di dicamba, l’erede del glifosato

E’ la molecola su cui puntano i big dell’agrochimica per sostituire il glifosato nelle coltivazioni di soia geneticamente modificata e di cotone

dicamba
Credits: Mam Yang da Pixabay

Ribaltato lo stop a questi pesticidi decretato da un tribunale a giugno

(Rinnovabili.it) – A meno di una settimana dalle elezioni presidenziali USA la Bayer incassa una grande vittoria. Il colosso dell’agrochimica che si è fuso con Monsanto nel 2018 può rimettere in commercio l’XtendiMax. Si tratta di uno dei pesticidi più diffusi, soprattutto nella coltivazione della soia geneticamente modificata e del cotone. Basato sul dicamba, la molecola erbicida che i big del settore hanno individuato come successore del glifosato.

Il favore arriva dritto dall’EPA, l’Agenzia americana per la protezione dell’ambiente. Che ha messo nel dimenticatoio la sentenza emessa dalla Corte d’appello del 9° circuito a giugno, dove si decretava lo stop immediato alla commercializzazione del pesticida.

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Il tribunale aveva bloccato tre prodotti: insieme all’XtendiMax anche l’Engenia di BASF e il FeXapan di Corteva. Tutti accomunati dal dicamba, sostanza chimica creata negli anni ’60. Che ha conosciuto un vero e proprio boom negli ultimi anni. Per decenni è stato poco diffuso, fino a quando la Monsanto ha inondato il mercato di semi di soia e cotone tolleranti al dicamba. Una nuova generazione di sementi modificata geneticamente, che soppiantava il più noto glifosato visto che i terreni americani erano ormai pieni di infestanti resistenti alla molecola.

Il dicamba ha quindi avuto una crescita esponenziale. Nel 2018, su 103 milioni di acri di soia e cotone piantati negli Stati Uniti, circa 56 milioni di acri sono stati piantati con semi con il tratto di tolleranza al dicamba della Monsanto, rispetto ai 27 milioni di acri dell’anno prima in 2017. E nel 2020, stime Bayer, sono irrorati di pesticidi a base di dicamba il 60% delle coltivazioni di soia a stelle e strisce.

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La tempistica della decisione è quanto meno sospetta, sottolineano diverse ong. L’EPA si è affrettata a zittire il tribunale proprio alla vigilia dell’appuntamento elettorale. E i pesticidi a base di dicamba sono usati proprio in quegli Stati del sud e del mid west americano dove Trump si sta trovando inaspettatamente in affanno.