AEA: le azioni chiave contro l’inquinamento chimico
(Rinnovabili.it) – L’inquinamento chimico globale sta crescendo a ritmi sostenuti, anche perché molta delle produzione chimica è al servizio delle transizioni verdi e digitali: un nuovo briefing dell’Agenzia Europea per l’Ambiente mette in fila le azioni principali, già previste dalla Commissione Europea, per mitigare gli impatti su salute e ambiente e “ripulire i flussi di materiali”.
Abbiamo superato il confine planetario per l’inquinamento chimico
Molti settori economici, sia in Europa sia nel resto del mondo, sono legati a doppio filo con lo sviluppo dell’industria chimica: agricoltura, energia, sanità e produzione spesso dipendono dalla produzione di sostanze che però generano inquinamento e mettono in pericolo persone ed ecosistemi. Il documento pubblicato dall’Agenzia Europea per l’Ambiente lo mette bene in chiaro: “abbiamo superato il confine planetario per l’inquinamento chimico”. L’utilizzo diffuso di sostanze e il loro rilascio nell’ambiente implica che i corpi dei cittadini ne sono contaminati, in alcuni casi a livelli molto pericolosi per la salute.
La diffusione di queste ultime inoltre, afferma l’Agenzia, aumenta la nostra dipendenza dai combustibili fossili e la produzione di emissioni climalteranti, oltre che ostacolare l’economia circolare perché la presenza di sostanze dannose in una serie di prodotti li rende non riciclabili o riutilizzabili.
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La strategia della Commissione Europea
L’AEA incentiva all’attuazione delle azioni chiave già previste dalla Strategia della Commissione Europea sulla sostenibilità sostanze chimiche all’interno del Patto Verde UE, uno strumento volto a tutelare la salute dei cittadini e l’ambiente.
In particolare la Strategia prevede richiede innovazione nella realizzazione di sostanze chimiche sostenibili, garantendo ai cittadini prodotti sicuri e un ambiente pulito.
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Per contrastare l’inquinamento chimico, secondo la strategia, bisogna:
– promuovere prodotti sicuri a partire dalla loro progettazione, alla luce delle innovazioni dell’industria chimica in tecnologie, materiali e produzione, guardando all’impronta carbonica e alla circolarità;
– eliminare in maniera graduale le sostanze pericolose non essenziali, mantenendo il loro utilizzo solo quando indispensabili per salute, sicurezza o funzionamento della società, qualora non vi fossero alternative più sostenibili;
– gestire i rischi connessi alla diffusione di sostanze considerandole per gruppi e non prese una a una, in modo da accelerare la definizione di protocolli di tutela di cittadini e ambiente.