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La contaminazione da microplastiche arriva nelle placente delle mamme hawaiane

Uno studio ha rilevato il 100% di contaminazione da microplastiche per le placente donate dalle donne incinte all’Università delle Hawaii

contaminazione da microplastiche
Foto di Neal E. Johnson su Unsplash

Le celebri isole non sono immuni dalla contaminazione da microplastiche. Anzi, tutto il contrario

(Rinnovabili.it) – La contaminazione da microplastiche arriva fino alle Hawaii. E non sulle spiagge, ma dentro le placente delle donne . La notizia viene da uno studio dell’Università di Manoa, sulle celebri isole. Gli scienziati hanno infatti analizzato le placente donate da donne che hanno partorito alle Hawaii dal 2006 al 2021. Non c’è dubbio: la presenza dei corpuscoli polimerici è arrivata fin dentro questi organi che si formano nell’utero durante la gravidanza.

Un altro segno di come la contaminazione da microplastiche sia oggi ovunque e rappresenti un problema di prima grandezza. Non solo, ma negli anni si è fatto sempre più grave. Alla prima analisi, nel 2006, 6 placente su 10 contenevano frammenti di plastica. Nel 2013 il numero era salito a 9 su 10. Nel 2021, tutte le placente analizzate erano contaminate.

La plastica può finire nel cibo o essere inalata, quando è così piccola. Passa attraverso i nostri fluidi digestivi o i polmoni. Le particelle vengono assorbite dall’intestino e viaggiano attraverso il flusso sanguigno, per poi accumularsi in qualche modo nella placenta durante la gravidanza. La grande domanda è: mentre viaggiano attraverso la placenta, possono passare attraverso il cordone ombelicale e raggiungere il bambino? Un interrogativo destinato, per il momento, a rimanere senza risposta. Finché non saranno fatti ulteriori approfondimenti e controlli incrociati con la prole.

Anche se le Hawaii sono nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico, questo non le mette al sicuro dalla contaminazione. Infatti, proprio la lontananza dai centri di produzione del fresco fa sì che sulle isole arrivi molto packaging. E la maggior parte è in plastica. Il clima tropicale e la mancanza di impianti di riciclo possono esacerbare i processi di disintegrazione o degrado degli involucri. I roghi scoppiati recentemente, in cui sono finiti bruciati anche i rifiuti, di certo non aiutano. 
Ora i ricercatori continueranno a studiare il fenomeno, focalizzandosi sulla nuova domanda emersa. Occorre infatti capire se le microplastiche possono perforare la protezione della placenta ed entrare nel feto prima della nascita.