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Bitcoin nel mirino: parte la campagna per ridurre il consumo energetico delle monete virtuali

Consumo energetico delle monete virtuali: come decarbonizzare i Bitcoin?
Foto di A M Hasan Nasim da Pixabay

“Change the code. Not the climate” vuole tagliare il consumo energetico delle monete virtuali

(Rinnovabili.it) – Tagliare il consumo energetico delle monete virtuali? Si può fare, basta cambiare l’algoritmo su cui si basano le operazioni di mining. Quindi lo dovrebbero fare tutte le criptovalute. A partire da Bitcoin. Che ha un’impronta di carbonio enorme. Lo sostiene la campagna “Change the code. Not the climate” coordinata da Environmental Working Group, Greenpeace USA e altre ong ambientaliste.

“Bitcoin utilizza una tecnologia obsoleta chiamata proof-of-work per convalidare le transazioni”, si legge nel manifesto della campagna. “Questo metodo proof-of-work, almeno per come funziona attualmente, usa enormi quantità di energia, e quindi è un’enorme fonte di inquinamento climatico. Man mano che il prezzo di Bitcoin aumenta, aumenta anche il suo uso di energia”.

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Negli ultimi anni il consumo energetico delle monete virtuali è diventato una questione climatica di grande rilevanza. L’ordine di grandezza dell’impronta di CO2 delle criptovalute, infatti, è lo stesso di quello di Stati di medie dimensioni. Bitcoin è la moneta virtuale più diffusa al mondo e ha un consumo di energia che a gennaio 2022 era equivalente a quello annuale della Nuova Zelanda.

Ed è anche poco reattivo sul fronte climatico. Le monete virtuali rivali hanno già cambiato approccio. Abbandonata la tecnologia proof-of-work, criptovalute come Ethereum adesso usano una tecnologia diversa, più leggera, chiamata proof-of-stake. Quanto pesa lo switch di tecnologia? Bitcoin emetteva a fine 2021 57 Mt CO2 l’anno, il doppio di Ethereum. Il consumo di elettricità per singola transazione mostra l’abisso tra i due protocolli: Bitcoin impiega 707 kWh, 11 volte di più di Ethereum.

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“Sappiamo che un cambiamento di base del codice software ridurrebbe l’uso di energia di Bitcoin del 99,9%, continua il manifesto della campagna per abbattere il consumo energetico delle monete virtuali. “Se solo 30 persone – i minatori chiave, gli scambi e gli sviluppatori di base che costruiscono e contribuiscono al codice di Bitcoin – accettassero di reinventare il mining proof-of-work o di passare a un protocollo a bassa energia, Bitcoin smetterebbe di inquinare il pianeta. Allora perché Bitcoin non sta cambiando il suo codice?”.

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