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Chernobyl: non si placa l’incendio nei pressi della centrale nucleare

Nonostante le fiamme imperversino, secondo il servizio ucraino per l’emergenza la situazione è sotto controllo e i livelli di radiazione non sono cambiati.

Secondo Greenpeace, l’area colpita dalle fiamme nei pressi della centrale di Chernobyl sarebbe grande 120.000 ettari

(Rinnovabili.it) – Un grande incendio boschivo infuria nei pressi di Chernobyl da circa una settimana. Secondo i dati di Greenpeace Russia, che ha visionato le immagini satellitari, le fiamme sarebbero ormai a solo un chilometro dalla defunta centrale nucleare, nei pressi della città di Pripyat. L’incendio, che non sembra diminuire, rappresenta un serio rischio per l’impennata del livello di radiazioni. I filmati, infatti, mostrano pennacchi di fumo nero che fluttuano nel cielo e alberi ancora in fiamme, con i vigili del fuoco che, con l’aiuto di elicotteri, cercano di placare le fiamme.

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Nonostante questo, il servizio ucraino per l’emergenza ha affermato che la situazione è sotto controllo e che i livelli di radiazione nella zona di esclusione di Chernobyl (nei pressi della centrale nucleare distrutta durante l’incidente del 1986) non sono cambiati. La stessa cosa vale per le radiazioni della vicina Kiev, la capitale ucraina, i cui livelli “non hanno superato quelli naturali. Greenpeace Russia, però, ha riportato che la situazione è molto peggiore di quanto credano le autorità ucraine e che gli incendi coprono un’area mille volte più grande di quanto si sostenga ufficialmente.

Il 4 aprile, infatti, le autorità ucraine hanno riferito che l’incendio ha coperto un’area di 20 ettari, ma Greenpeace ha messo a disposizione immagini satellitari che mostrano una dimensione dell’area colpita dalle fiamme di circa 12.000 ettari. “Secondo le immagini di lunedì [13 marzo], l’area del più grande incendio ha raggiunto 34.400 ettari, ha dichiarato a Reuters il responsabile dei progetti energetici di Greenpeace Russia, Rashid Alimov. Inoltre, pare che un secondo incendio, che si estende su 12.600 ettari, sia ora a solo un chilometro di distanza dall’ex impianto di Chernobyl.

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Le fiamme, la cui forza è stata aggravata da un clima insolitamente secco, pare siano state provocate da un residente di 27 anni che le autorità accusano di aver deliberatamente appiccato le fiamme. Non è chiaro se la persona abbia agito da sola ma, secondo quanto confessato, ha innescato l’incendio “per divertimento”.