Rinnovabili

C’è un legame tra contaminazione dei suoli e malattie cardiache

contaminazione dei suoli
Foto di mohamed Hassan da Pixabay

(Rinnovabili.it) – La contaminazione dei suoli da metalli pesanti e pesticidi può avere effetti dannosi sul sistema cardiovascolare causando malattie cardiache. Queste le rilevazioni dello studio pubblicato su Cardiovascular Research, una rivista della European Society of Cardiology (ESC).

“La contaminazione dei suoli è un pericolo meno visibile per la salute umana rispetto all’aria sporca”, ha detto l’autore Thomas Münzel del Centro medico universitario di Magonza, in Germania. “Ma le prove stanno crescendo che gli inquinanti nel suolo possono danneggiare la salute cardiovascolare attraverso una serie di meccanismi tra cui l’infiammazione e interrompere l’orologio naturale del corpo”.

La contaminazione dei suoli influenza le malattie cardiache

Sono 9 milioni le persone che, ogni anno, muoiono per patologie connesse all’inquinamento. Il 60% di queste malattie è di tipo cardiovascolare. Cardiopatie ischemiche croniche, infarti, ictus e disturbi del ritmo cardiaco (aritmie) possono essere influenzate da fattori ambientali. In particolare, la contaminazione dei suoli derivata dalla liberazione di metalli pesanti, pesticidi o plastica aumenta lo stress ossidativo dei vasi sanguigni, causa infiammazioni e disturbi del ritmo circadiano.

Entriamo in contatto con queste sostanze in mille modi, inalando polveri, cristalli di fertilizzante o microplastiche, ma anche consumando oralmente metalli pesanti come cadmio e piombo o interagendo con acque contaminate di fiumi e mari.

Anche i pesticidi sono un grave pericolo, che non riguarda solo chi lavora in industrie agricole o chimiche ma anche il pubblico, che li consuma nel cibo o con l’acqua o interagisce con suoli compromessi. 

Le principali fonti di contaminazioni dei suoli che hanno effetti sulla salute

Lo studio passa in rassegna i principali contaminanti che conducono a impatti sulla salute cardiaca, in particolare cadmio, piombo, pesticidi e polveri, anche provenienti dal deserto. Il cadmio è un metallo pesante che proviene anche da fonti industriali e agricole. Lo troviamo naturalmente in quantità contenute nell’aria, nell’acqua, nel suolo o nei cibi che, in particolare, sono la principale fonte di assorbimento per i non fumatori. La ricerca cita uno studio coreano che mostra un nesso tra il rischio di ictus e ipertensione nella popolazione di mezza età e la presenza di cadmio nel sangue.

Il piombo è invece un metallo tossico naturale già associato da altri studi a malattie cardiovascolari, specie in donne e soggetti diabetici. 

“Anche se l’inquinamento del suolo con metalli pesanti e la sua associazione con le malattie cardiovascolari è particolarmente un problema per i paesi a basso e medio reddito, in quanto le loro popolazioni sono sproporzionatamente esposte a questi inquinanti ambientali – dice lo studio –  diventa un problema per qualsiasi paese del mondo a causa della crescente globalizzazione delle catene di approvvigionamento alimentare e l’assorbimento di questi metalli pesanti con frutta, verdura e carne”.

Un’altra fonte di contaminazione sono le polveri e le sabbie del deserto, in grado di percorrere distanze anche molto lunghe. Lo studio ha infatti mostrato un nesso tra l’aumento dei rischi di infarto in Giappone e una serie di particelle provenienti dai suoli di Cina e Mongolia: nei giorni di maggiore esposizione c’è stato un aumento del 21% delle visite cardiovascolari effettuate nei pronto soccorso nel paese. 

Su micro e nanoplastiche, infine, sappiamo di meno perché non esistono studi specifici che le connettano ad effetti cardiovascolari nella popolazione, ma la ricerca ha mostrato che possono influenzare la circolazione sanguigna e spostarsi tra gli organi. 

Exit mobile version