Il progetto sul CCS taglierà del 10% le emissioni del porto di Rotterdam
(Rinnovabili.it) – L’Olanda accelera sul progetto di carbon capture and storage (CCS) più grande del mondo. Il 9 maggio il governo dell’Aia ha concesso un maxi sussidio del valore di 2 miliardi di euro al consorzio che stoccherà CO2 otto i fondali del mare del Nord. Annuncio che spazza via l’ostacolo principale alla realizzazione di un’opera che dovrebbe diventare operativa nel 2024 e tagliare del 10% le emissioni del porto di Rotterdam, il principale hub portuale europeo.
Il governo e l’autorità portuale di Rotterdam sono ancora avari di dettagli, che dovrebbero arrivare solo una volta che il consorzio avrà ufficialmente ricevuto conferma di approvazione. Le 4 aziende coinvolte sono le due major del petrolio Royal Dutch Shell e ExxonMobil, insieme a Air Liquide e Air Produtcs, entrambi fornitori di gas naturale.
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Il progetto consiste nella cattura delle emissioni prodotte dalle industrie collocate all’interno del cluster portuale di Rotterdam, per poi trasportarle via pipeline e stoccarle al di sotto del mare del Nord in giacimenti esausti di gas.
Attualmente, il costo per lo stoccaggio nel mare del Nord è stimato intorno agli 80 euro per tonnellata di CO2. Le quote dell’ETS europeo, che le industrie devono acquistare per poter produrre emissioni di gas serra, sono scambiate a circa 50 euro. L’esecutivo olandese mette la differenza, in modo da incoraggiare le aziende a sviluppare le tecnologie necessarie. Se l’ETS dovesse continuare a salire (tendenza probabile almeno per il prossimo anno, dicono gli analisti), allora l’entità dei sussidi si ridurrà di conseguenza.
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L’Olanda è il paese europeo più attivo sul fronte del CCS insieme alla Gran Bretagna e al Belgio. Sono una decina i progetti olandesi in cantiere o presentati, seguiti dai 7 del Belgio e dagli 11 degli UK. Il governo olandese punta molto sullo sviluppo di tecnologie per la cattura e lo stoccaggio di anidride carbonica per raggiungere i suoi obiettivi climatici al 2030, fissati al 55% dalla legge sul clima dell’Unione Europea.