I 76 comuni piemontesi resteranno aperti alla circolazione degli Euro 5 almeno per un altro anno. Le vetture coinvolte sarebbero state 140mila. Pichetto: “La soluzione non era semplice e il risultato per nulla scontato”
Lo stop ai veicoli più inquinanti doveva entrare in vigore il 15 settembre
(Rinnovabili.it) – Continueranno a circolare anche dopo il 15 di settembre i veicoli diesel Euro 5 in 76 comuni del Piemonte. Dal Consiglio dei Ministri di oggi è arrivato l’ok al decreto del ministero della Sicurezza Energetica (MASE) che rimanda tutto di un anno, al 1 ottobre del 2024. “L’obiettivo più importante da raggiungere, nel più breve tempo possibile, era quello di scongiurare il blocco dei veicoli Diesel Euro 5 in Piemonte a partire dal 15 di settembre. Ci siamo riusciti ma la soluzione non era semplice e il risultato per nulla scontato”, commenta il titolare del ministero, Gilberto Pichetto, in una nota.
Cosa prevedeva il blocco diesel Euro 5 Piemonte
Il provvedimento era stato adottato nel 2021 dalla regione Piemonte come misura per migliorare la qualità dell’aria. Una misura drastica, ha sottolineato in questi giorni il presidente della regione Cirio, figlia di una procedura di infrazione europea. L’UE, infatti, a partire dal 2014 ha condannato l’Italia per non aver rispettato i limiti sul particolato nel bacino padano. Oltre alle nuove misure per abbattere l’inquinamento a livello nazionale, quindi, le regioni del Nord sono corse ai ripari con provvedimenti aggiuntivi per non incappare nelle multe.
All’ombra della Mole la scelta è caduta su un giro di vite totale sulla circolazione di alcune categorie di auto. Se fosse entrato in vigore, il blocco dei veicoli diesel Euro 5 in Piemonte avrebbe interessato circa 140mila vetture, incluse quelle circolanti nel comune di Torino. Con poche eccezioni. Tra cui quelle garantite con l’adesione al programma MOVE-IN (Monitoraggio dei Veicoli Inquinanti). Che consente di circolare nonostante le limitazioni del traffico entro un certo chilometraggio. A meno che non si scattato a livello regionale la misura emergenziale più pesante in seguito allo sforamento di certi parametri di PM10, che comporta un irrigidimento dei limiti alla circolazione delle auto.
Cosa ha deciso il MASE
Per Pichetto, il decreto si è reso necessario anche per “scongiurare una crisi sociale ed economica di famiglie e imprese senza tralasciare l’importanza degli impegni assunti con l’Unione europea che primi su tutti vanno incontro anche alla tutela della salute dei cittadini”. Il provvedimento licenziato in CdM stabilisce la revisione e l’aggiornamento dei Piani sulla qualità dell’aria da parte delle Regioni che nel 2017 avevano firmato l’Accordo di Programma. Si vuole così riesaminare i sacrifici richiesti alla luce dei risultati ottenuti nel ridurre gli inquinanti.
Se il blocco resta necessario per abbattere l’inquinamento, la misura non può partire prima del 1° ottobre 2024. E il provvedimento stabilisce che sia adottata prima nei comuni con più di 30mila abitanti dotati di buona rete di trasporto pubblico. Se lo sforamento persiste, il blocco diesel Euro 5 in Piemonte in questi comuni diventa obbligatorio dall’ottobre 2025.