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Usare le acque reflue per l’irrigazione può contaminare il cibo con additivi tossici

acque reflue per l'irrigazione
Foto di Joel Dunn su Unsplash

Se il riciclo delle acque reflue per l’irrigazione non è accurato, diventa un rischio

Utilizzare acque reflue per l’irrigazione non è sempre una buona idea. Così come l’utilizzo dei fanghi di depurazione. Sebbene questa sia la direzione che stanno prendendo le politiche europee, il riciclo dev’essere accurato per funzionare. Altrimenti, contaminanti presenti nell’acqua rischiano di finire dritti nei nostri piatti.

A sollevare il problema è uno studio dell’Università di Vienna, in collaborazione con quella di Gerusalemme. I ricercatori hanno notato che alcune sostanze inquinanti contenute negli pneumatici finivano nelle verdure a foglia. Questi composti, spiegano, raggiungono l’agricoltura tramite deposizione atmosferica, irrigazione con acque reflue trattate e uso dei fanghi di depurazione come fertilizzanti. Lì possono essere assorbiti dalle piante e quindi raggiungere anche l’uomo.

Lo studio, pubblicato su Frontiers in Environmental Science, ha dimostrato che anche le sostanze chimiche derivanti dall’usura degli pneumatici, i cosiddetti additivi, possono finire nella catena alimentare. Le verdure analizzate provengono dalla GDO, ma anche dai campi. Quelle prelevate dai supermercati sono svizzere, francesi e italiane. Quelle in pieno campo da Israele.

Gli pneumatici per auto sono costituiti da una complessa miscela di materiali che migliorano le prestazioni e la durata. Contengono centinaia di additivi chimici, come antiossidanti e agenti anti-invecchiamento. 

Il team internazionale di ricercatori ha utilizzato la spettrometria di massa ad alta risoluzione per analizzare i campioni per un totale di sedici composti associati agli pneumatici. Gli scienziati hanno calcolato l’apporto giornaliero di queste sostanze nella dieta delle persone. Le concentrazioni degli additivi per pneumatici nelle verdure in foglia sono basse, ma la presenza di composti come il benzotiazolo e il 6PPD rappresenta un rischio ecologico e tossicologico.

Già lo scorso anno il team di ricerca aveva dimostrato che gli additivi degli pneumatici per auto possono essere assorbiti dalle piante. Con questo nuovo studio conferma che le piante di lattuga assorbono le sostanze chimiche rilasciate dai pneumatici delle auto anche in condizioni di crescita naturali.

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