L’amministrazione comunale presenta nuovi provvedimenti per migliorare la qualità dell’aria cittadina. Meno veicoli in circolazione e nuovi obblighi per le industrie della zona
(Rinnovabili.it) – Non accenna a migliorare la qualità dell’aria della capitale cinese. Con il numero di turisti in netto calo dopo l’allarme smog dello scorso gennaio e l’aumento dei disordini sociali nati dalle proteste ambientali, Pechino continua la sua lotta al particolato nonostante fino ad oggi non sia ancora riuscita ad ottenere risultati evidenti. L’amministrazione comunale ha deciso pertanto di inasprire ulteriormente le misure anti inquinamento, svelando oggi l’ultima sfilza di provvedimenti cittadini. Come parte di un piano più ampio per ridurre la densità delle particelle atmosferiche nocive di almeno il 25 per cento entro il 2017, il governo municipale di Pechino ha reso noto che a ben 1.200 aziende inquinanti sarà ordinato di riqualificare o chiudere (completamente o parzialmente) le proprie strutture produttive nei prossimi anni fino al 2016.
Le Autorità locali identificheranno i piccoli inquinatori nelle periferie e nelle zone industriali, con la disposizione di procedere all’arresto in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi di riduzione dell’inquinamento imposti. “E’ una dichiarazione di guerra contro il PM 2,5″, spiega il Beijing Municipal Environmental Protection Bureau in una dichiarazione sul suo sito web. “La città lavorerà senza sosta per migliorare la qualità dell’aria”. Inoltre Pechino porrà restrizioni più severe sul numero di veicoli nuovi permessi sulle strade ogni anno, con lo scopo di arginare la crescita annuale. Nel dettaglio, il piano prevede di ridurre il consumo totale di carburante dei veicoli di almeno il 5 per cento rispetto ai dati del 2012, promuovendo la vendita di auto di piccole dimensioni ed alimentate ad energie alternative e di limitare il numero di veicoli ammessi in aree specifiche in determinati momenti della giornata, a partire dal 2014.