Il governo cinese ha approvato ieri un piano triennale che prevede interventi per migliorare lo smaltimento delle acque reflue, il trattamento dei rifiuti, la qualità dell’aria e per frenare l’abusivismo edilizio
(Rinnovabili.it) – La crescente rabbia popolare contro i livelli record di inquinamento registrati a Pechino dall’inizio dell’anno ha spinto il governo cinese a stanziare ben 16 miliardi di dollari in tre anni per affrontare con maggiore determinazione la situazione.
Il piano triennale, approvato dal governo nella giornata di ieri e riportato oggi dal quotidiano China Daily, prevede interventi mirati per migliorare lo smaltimento delle acque reflue, il trattamento dei rifiuti, la qualità dell’aria e per frenare l’abusivismo edilizio.
In particolare l’Autorità idrica di Pechino ha dichiarato che verranno costruiti 47 impianti di riciclo dell’acqua e potenziati 20 impianti di smaltimento delle acque reflue. Il governo cinese si è inoltre impegnato a costruire cinque inceneritori entro la fine del 2015 per garantire il trattamento di oltre il 70% dei rifiuti cittadini. Oggi Pechino brucia circa 16.900 tonnellate al giorno nei due impianti di incenerimento già esistenti e grazie al nuovo piano governativo il numero salirà a 24.000 tonnellate.
L’abusivismo edilizio, invece, rappresenta una vera e propria piaga in periferia e secondo quanto dichiarato da Wang Wei, vice direttore della commissione urbanistica della città, entro un mese verrà stilata una lista di tutte le costruzioni illegali, che verranno poi demolite entro luglio del prossimo anno.
In relazione alla qualità dell’aria, quest’anno Pechino, città di 20 milioni di abitanti, ha registrato livelli di smog allarmanti. Fang Li, vice direttore dell’ufficio protezione ambientale, ha sottolineato che il governo continuerà ad adottare misure per ridurre le emissioni, rafforzando ad esempio la politica di limitazione della circolazione dei veicoli.
Per garantire l’efficienza degli interventi previsti dal piano triennale, il sindaco di Pechino Wang Anshun ha invitato il governo a consentire al settore privato di partecipare a questi investimenti.