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Inquinamento: 15.000 morti in più se l’Italia svuota la direttiva

Inquinamento 15.000 morti in più se l'Italia svuota la direttiva

 

(Rinnovabili.it) – In Italia moriranno prematuramente altre 15 mila persone da qui al 2030 se il governo non modifica la sua posizione sulla Direttiva NEC, che copre le sostanze che causano l’inquinamento atmosferico.

I dati italiani sui decessi, stimati per Cittadini per l’Aria dall’European Environmental Bureau (EEB), spinge la Onlus a lanciare un altro appello «affinché nel nostro Paese si prenda sul serio la questione della riduzione delle emissioni per ridurre al più presto l’impatto che queste hanno sulla salute degli italiani». Serve un negoziato ambizioso fra il Consiglio, il Parlamento e la Commissione europea sulla Direttiva NEC, spiega Cittadini per l’Aria: «La normativa può consentire di fare da traino alle politiche per la qualità dell’aria nei prossimi 15 anni in Europa».

L’Italia è maglia nera in Europa per numero di morti premature a causa dell’inquinamento. Nei confronti del nostro Paese sono state aperte due procedure di infrazione.

 

Inquinamento 15.000 morti in più se l'Italia svuota la direttiva«Il governo italiano dovrebbe quindi essere leader per impegno sull’aria ed ha, al contrario, abbassato in modo inaccettabile il livello di ambizione delle politiche italiane per i prossimi 15 anni», denuncia la Onlus. L’esecutivo Renzi avrebbe fatto pressioni per ridurre di 8 punti percentuali il taglio delle emissioni di ammoniaca al 2030, e di oltre 10 punti il livello delle PM 2.5.

«La proposta italiana attuale andrebbe quindi ad aggiungere 15.000 morti premature alle 650.000 che già sono previste in base alla proposta della Commissione europea».

Cittadini per l’aria spiega, in una nota, la metodologia utilizzata dall’EEB per ricavare le informazioni. I numeri sono stati calcolati comparando il tasso di mortalità da inquinamento dell’aria nel 2012, fornito dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, con il tasso di mortalità obiettivo per il 2030, stabilito dalla Commissione Europea nella sua proposta. Poi è stato calcolato il numero di morti aggiuntive dovute ai limiti meno stringenti proposti da Paesi come l’Italia. È stato ipotizzato che la riduzione del tasso di mortalità dal 2012 al 2030, che rimane l’obiettivo della normativa, sia lineare, cioè costante nel tempo.

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