Gli esperti preoccupati per i danni dell’inquinamento luminoso
(Rinnovabili.it) – Un mondo di luce. Troppa luce. Così tanta che le stelle che abbiamo osservato per millenni, scompaiono tra i bagliori abbacinanti dei lampioni di una strada. L’inquinamento luminoso sta crescendo anno dopo anno, come raccontano i dati satellitari osservati dagli esperti della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA). Tra il 2012 e il 2016 la luminosità e la superficie illuminata durante la notte sul globo terrestre sono aumentate del 2,2% l’anno, una crescita guidata soprattutto dall’elettrificazione crescente dei paesi in via di sviluppo, in particolare Sud America, Africa e Asia.
Solo in alcuni paesi sembra che l’illuminazione notturna sia rimasta stabile: tra questi compaiono alcuni tra i più luminosi del mondo, come Italia, Paesi Bassi, Spagna e Stati Uniti. Ma in realtà i dati potrebbero essere sottostimati, perché i sensori satellitari statunitensi utilizzati dalla NOAA non sono in grado di rilevare parte dell’illuminazione a LED (in particolare il colore blu), che viene installata sempre più spesso nei paesi occidentali. Il che potrebbe nascondere un aumento della luce notturna anche negli stati più ricchi. Tra i pochi luoghi del mondo dove è diminuita ci sono Siria e Yemen, regioni devastate dalla guerra.
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Gli scienziati non vedono di buon occhio questa scomparsa della notte sul pianeta. L’ecologo Franz Hölker dell’Istituto tedesco Leibniz ha detto alla Reuters che l’inquinamento luminoso presenta conseguenze ecologiche non trascurabili: si interrompono i cicli scanditi dalla luce naturale con effetti sul sonno umano, aumentando i rischi di cancro, diabete e depressione. Le ricadute negative non risparmiano nemmeno la vita e la salute degli animali.
«Oltre a minacciare il 30% dei vertebrati e oltre il 60% degli invertebrati che vivono di notte, la luce artificiale colpisce anche piante e microrganismi – ha detto Hölker – Minaccia la biodiversità attraverso cambiamenti nelle abitudini notturne, stravolgendo i modi di riproduzione o di migrazione di molte specie: insetti, anfibi, pesci, uccelli, pipistrelli e altri animali».
Tra le soluzioni possibili vi è l’utilizzo di luci a bassa intensità, lo spegnimento quando non servono e la scelta di luci a LED color ambra anziché blu o viola, lunghezze d’onda più dannose per gli animali e gli esseri umani.
Le persone, inoltre, spiegano gli esperti, devono rivedere le loro convinzioni. Le luci notturne, infatti non rendono il mondo più sicuro, anzi. Secondo gli autori della ricerca potrebbero addirittura mettere più a rischio la popolazione, offrendo ai criminali la possibilità di agire più liberamente.