Già oggi i decessi che si potrebbero evitare con una migliore politica energetica globale raggiungono l’esorbitante cifra di 6,5 milioni: cifre da olocausto
(Rinnovabili.it) – Il mondo deve impegnarsi di più per abbandonare le energie fossili in favore di quelle pulite, altrimenti l’inquinamento causerà 1 milione di morti in più nel 2040. Lo sostiene l’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) nel suo rapporto annuale World Energy Outlook 2016 pubblicato questa mattina. Già oggi i decessi che si potrebbero evitare con una migliore politica energetica globale raggiungono l’esorbitante cifra di 6,5 milioni: cifre da olocausto.
Il rapporto dell’AIE sottolinea poi un punto decisamente importante. Anche se alcune previsioni indicano che le emissioni globali potrebbero iniziare una fase di declino entro il 2040, il problema per la salute si continuerebbe a porre perché le politiche energetiche esistenti non bastano per incidere sulla qualità dell’aria. In altri termini, non importa soltanto come limitiamo l’inquinamento, ma soprattutto tramite quali fonti soddisfiamo il nostro bisogno di energia.
I dati sull’inquinamento nel rapporto dell’AIE
Nei prossimi 25 anni sarà il continente asiatico a patire di più, con il 90% delle morti premature di tutto il mondo. La crescita della domanda di energia in India e nel sud-est asiatico rende del tutto inefficaci i tagli alle emissioni che le nazioni più industrializzate hanno finora programmato.
Ma nessun paese resterà immune, dato che tra le città che hanno un sistema di monitoraggio della qualità dell’aria, ben 8 su 10 sforano i limiti indicati dall’OMS. Così, il rapporto prevede che le morti premature causate dall’inquinamento dell’aria saliranno a 4,5 milioni dai 3 attuali entro il 2040. Tendenza contraria, ma non abbastanza marcata, per l’inquinamento indoor: i decessi scenderanno da 3,5 a 3 milioni. Di questi, la maggior parte saranno quelle fasce di popolazione più colpite dalla povertà.
Gli effetti positivi di una nuova politica energetica
Politiche più incisive dovrebbero prendere in considerazione l’eliminazione delle stufe a biomassa, standard rigidi e più controllati per le emissioni dei trasporti su strada, più efficienza energetica nell’industria e una produzione di energia da fonti pulite.
In questo modo, stima l’AIE, a livello globale i PM calerebbero del 7%, gli ossidi di zolfo del 20% e gli ossidi di azoto del 10%. Di conseguenza, le morti premature scenderebbero a 2,8 milioni per l’inquinamento outdoor e 1,3 milioni per quello indoor.