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L’inquinamento da fosforo sta soffocando laghi e fiumi

La crescita del fosforo nelle attività antropiche sta causando un preoccupante inquinamento delle acque dolci, incapaci di assorbire le tonnellate di sostanza

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Reflui domestici e agricoltura le prime cause dell’inquinamento

 

(Rinnovabili.it) – Acque reflue domestiche, agricoltura e attività industriali sono la causa di un aumento preoccupante dell’inquinamento da fosforo in fiumi e laghi di tutto il mondo. Un nuovo studio pubblicato su Water Resources Research, una rivista dell’American Geophysical Union, ha stimato la quantità globale di sostanza derivante dalle attività umane nei corpi idrici dal 2002 al 2010, rivelando una situazione critica.

Il fosforo è un componente comune dei fertilizzanti e concimi, perché aumenta il rendimento delle colture. Tuttavia, gran parte non viene assorbita dalle piante e si accumula nel suolo, nei fiumi, nei laghi e sulle coste. Secondo i ricercatori, impiegati all’Università del Nebraska, le attività umane su scala globale hanno causato la diffusione di 1,62 milioni di tonnellate di fosforo l’anno nei principali bacini d’acqua dolce. La Cina ha contribuito con il 30%, seguita dall’India all’8% e dagli Stati Uniti al 7%. Il maggior contributo al carico globale di fosforo proviene al 54% dalle acque reflue domestiche, seguito dall’agricoltura con il 38% e infine dall’industria con l’8%. Il settore agricolo, tuttavia è in forte crescita: +27% nel periodo 2002-2010, da 579 mila a 734 mila tonnellate.

 

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I corpi idrici altamente inquinati da questa sostanza possono subire gli effetti dell’eutrofizzazione, cioè di un eccesso di nutrienti che causa la proliferazione di alghe. Un fenomeno che provoca un aumento della mortalità di pesci e piante per la mancanza di ossigeno e di luce.

Lo studio ha anche valutato se l’inquinamento di origine antropica avesse superato la capacità degli ecosistemi acquatici di assimilare la sostanza, con risultati poco incoraggianti: sul 38% della superficie terrestre, il carico di fosforo supera infatti la capacità di assimilazione dei corpi d’acqua dolce. Si tratta di un’area che ospita il 90% della popolazione umana.

«In molte aree del mondo o non c’è abbastanza acqua per assimilare il fosforo, oppure il carico di inquinamento è così grande che il sistema idrico non è sufficiente», ha spiegato Mesfin Mekonnen, ricercatore dell’Università del Nebraska e co-autore della ricerca.