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Inquinamento elettromagnetico: al via il comitato interministeriale

Inquinamento elettromagnetico: al via il comitato interministeriale

 

(Rinnovabili.it) – Lo sviluppo di sistemi di telecomunicazione diffusi in maniera capillare sul territorio ha determinato una crescente attenzione ai campi elettromagnetici da essi generati e ai loro effetti sulla salute. Un interesse e preoccupazione avvalorato dalle numerose pubblicazioni scientifiche in cui si dimostra come i campi elettromagnetici influiscano sugli organismi viventi. Per approcciare al problema con un ampio spettro d’azione, in Italia è nato il Comitato interministeriale per la prevenzione e la riduzione dell’inquinamento elettromagnetico. Il nuovo organo , insediatosi ieri pomeriggio al dicastero dell’Ambiente, è stato formalmente lanciato dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, alla presenza i sottosegretari alla Difesa Gioacchino Alfano, al lavoro Teresa Bellanova, all’Interno Gianpiero Bocci, ai Beni Culturali Ilaria Borletti Buitoni, alla Salute Vito De Filippo, all’Istruzione Gabriele Toccafondi, allo Sviluppo Economico Simona Vicari.

 

Che compiti avrà il Comitato? Quello di studiare il problema nell’ambito della sicurezza sul lavoro, della tutela di ambiente, salute e paesaggio, della promozione della ricerca scientifica per valutare gli effetti dell’esposizione a determinati livelli di campi elettrici magnetici ed elettromagnetici. La prima riunione si è già svolta ed ha portato ad un’analisi dello schema della relazione informativa annuale da trasmettere al Parlamento sulle attività svolte nel 2014 sotto il profilo amministrativo, normativo, di controllo e monitoraggio delle sorgenti di campi elettromagnetici.

 

Le rinnovata preoccupazione del governo sembra però stridere al quanto con il Piano Nazionale banda larga”, in cui appare una misura abbastanza contraddittoria che prevede di “Uniformare i limiti nazionali a quelli europei in materia di elettro-magnetismo” Peccato che gli standard comunitari siano ben più alti di quelli italiani e che questo innalzamento potrebbe esser anche fino a dieci volte i limiti attuali.
Ma se il Governo non sembra troppo preoccupata per questo, di certo lo sono gli oltre 70 medici, biologi, fisici, ricercatori e 50 associazioni e comitati che a febbraio di questo anno hanno firmato un appello congiunto affinchè questi limiti non vengano toccati.

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