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Inquinamento da nickel: svelato il mistero del fiume rosso Daldykan

Inquinamento da nickel: svelato il mistero del fiume rosso Daldykan

 

(Rinnovabili.it) – Il mistero del fiume Daldykan è stato svelato. Si era tinto di un acceso e poco tranquillizzante color sangue: oggi sappiamo che la sfumatura corretta è invece un rosso nickel. È proprio l’inquinamento delle acque del fiume siberiano causato da una fuoriuscita di nickel ad aver causato lo strano fenomeno. Lo afferma in un comunicato l’azienda MMC Norilsk Nickel, che gestisce un impianto nella zona e sulla quale si erano fin da subito concentrati i sospetti, prontamente rispediti al mittente.

Oggi la compagnia ha cambiato versione e ammette la sua responsabilità, dopo essere arrivata addirittura a negare che il fiume fosse diventato rosso, con tanto di pubblicazione di foto del Daldykan con un colore normale. L’azienda però dà la colpa alle eccessive piogge che si sono concentrate sul territorio di Krasnoyarsk, nella Siberia centrale, dove ha sede uno dei suoi impianti, quello di Nadezhda.

Nei primi giorni di settembre era in corso l’ammodernamento del bacino di contenimento delle acque reflue derivanti dallo sfruttamento minerario. In particolare, nelle ore che hanno preceduto le piogge si stava procedendo con la sostituzione del condotto attraverso il quale vengono fatti passare gli scarti della lavorazione. Ma il volume d’acqua caduto dal cielo avrebbe causato uno sversamento al di là del bacino, convogliandolo quindi verso il corso del fiume Daldykan.

 

Inquinamento da nickel: svelato il mistero del fiume rosso Daldykan

Secondo l’azienda però questo incidente avrebbe soltanto conseguenze “estetiche”: stando al comunicato, lo sversamento non rappresenterebbe un pericolo per l’uomo né per la fauna del fiume. Un’affermazione tutta da verificare, ma che lascia alquanto perplessi.  Norilsk infatti ha già la reputazione di essere una delle città più inquinate del pianeta. La sua storia moderna è strettamente intrecciata allo sfruttamento minerario: da qui viene il 35% del palladio e il 20% del nickel utilizzati a livello mondiale.

E le autorità non sembrano particolarmente propense a far piena luce sull’accaduto: le comunità locali avevano iniziato a notare i primi cambiamenti nel colore delle acque a giugno di quest’anno, ma per ottenere delle indagini ufficiali sulle cause si è però dovuto attendere il 6 settembre, quando le pressioni dei residenti  e l’ondata di viralità delle foto pubblicate sui social ha smosso le autorità russe.

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