Uno studio del Kings College ha analizzato l’inquinamento da microplastiche di quattro grandi città, ma i dati fanno temere che ogni luogo sia ormai contaminato. I risultati mostrano come il tasso di inquinamento a Londra sia 20 volte superiore a quello di Dongguan, Cina, e 7 volte superiore a quello di Parigi.
Pur non essendo ancora chiari i rischi per la salute, una ricerca del Kings College mette in guardia sull’inquinamento da microplastiche nell’atmosfera.
(Rinnovabili.it) – La microplastica ci sta letteralmente piovendo addosso. Questo è quanto hanno scoperto alcuni ricercatori del Kings College di Londra attraverso una ricerca sull’inquinamento da microplastiche, mettendo in guardia specialmente sui livelli della capitale del Regno Unito che, a quanto pare, sono i più alti mai registrati.
Molte ricerche e studi scientifici mostrano che l’intero pianeta è sempre più contaminato dall’inquinamento da microplastiche. Gli scienziati trovano queste minuscole particelle ovunque, dalla neve artica agli oceani più profondi. Gli impatti sulla salute umana e animale, dovuti alla respirazione o al consumo di microplastica, sono però ancora sconosciuti e gli esperti affermano che sono necessari approfondimenti urgenti per valutare i rischi effettivi.
Nello specifico, i ricercatori del Kings College hanno analizzato l’inquinamento da microplastiche di sole quattro grandi città, ma i dati fanno temere che ogni luogo sia ormai contaminato e questo perché le fonti della microplastica, come abbigliamento e imballaggi, si trovano ormai ovunque. Nell’ambito di questa ricerca, il livello di microplastica scoperto nell’aria di Londra ha sorpreso gli scienziati. “Abbiamo trovato un’abbondanza di microplastiche, molto superiore a quanto precedentemente riportato”, ha dichiarato Stephanie Wright, docente del Kings College.
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Circa 335 milioni di tonnellate di nuova plastica vengono prodotte ogni anno e molta di questa si perde nell’ambiente. La ricerca, pubblicata sulla rivista Environment International, è consistita nel raccogliere i depositi di microplastica presenti sul tetto di un edificio di nove piani nel centro di Londra. In questo modo, ad essere raccolta e misurata è stata la sola microplastica proveniente dall’atmosfera. Nei campioni raccolti, sono stati trovati tassi compresi tra 575 e 1.008 pezzi di microplastica per mq al giorno, e sono state identificate 15 diverse materie plastiche. La maggior parte delle microplastiche era costituita da fibre di acrilico, molto probabilmente provenienti dai vestiti. Solo l’8% delle microplastiche era costituito da polistirene e polietilene, entrambi comunemente utilizzati negli imballaggi per alimenti.
Il tasso di microplastica che si deposita “piovendo” dall’atmosfera, a Londra è 20 volte superiore a quello di Dongguan, in Cina, 7 volte superiore a quello di Parigi e quasi 3 volte superiore ad Amburgo, ma i ricercatori non conoscono quale sia il motivo di questa notevole variazione. Le particelle di microplastica a Londra erano comprese tra 0,02 mm e 0,5 mm. Si tratta di microplastiche abbastanza grandi da penetrare nelle vie respiratorie o essere ingeriti tramite saliva. Le particelle più piccole, inoltre, potrebbero raggiungere i polmoni e il flusso sanguigno, rappresentano il più grande potenziale pericolo per la salute.
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“Questi studi che mostrano quanta plastica è presente nell’aria sono un campanello d’allarme”, ha affermato Steve Allen, che lavora presso l’istituto di ricerca EcoLab di Tolosa, Francia, e la cui ricerca ha messo in luce la gravità dell’inquinamento da microplastiche anche in remote aree montane. “Ridurre l’inquinamento da microplastica richiede cambiare il modo in cui la plastica viene utilizzata e smaltita”, ha continuato Allen, “non è possibile ‘pulire’ dalla microplastica, quindi si tratta di eliminarla alla fonte“.