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Cocaina e antidepressivi nelle acque del Minnesota

Inquinamento: cocaina e antidepressivi nelle acque del Minnesota(Rinnovabili.it) – Dimmi quanto inquinate sono le tue acque e ti dirò che farmaci prendono i tuoi vicini. Si potrebbe riassumere così quanto scoperto dall’Agenzia  per il Controllo dell’Inquinamento del Minnesota al termine di una vasta operazione d’analisi di tutte le fonti idriche dello Stato americano. L’ente ambientale ha infatti scoperto che il Superior Lake così come gli altri laghi e fiumi locali contengono una quantità preoccupante di sostanze chimiche, compresi i farmaci da prescrizione e cocaina, in grado di influenzare non solo la potabilità dell’acqua ma anche la salute dell’ecosistema e della fauna selvatica.

 

Nel dettaglio, l’indagine ha raccolto e esaminato per dieci anni le acque superficiali del Minnesota nei pressi di impianti di trattamento e aree sviluppate, registrando alti livelli di inquinanti chimici, farmaci e perfino droghe illegali. Sebbene i valori non siano ancora da allarme rosso, i ricercatori sono preoccupati: “Non vogliamo dire che la gente dovrebbe preoccuparsi ad andare al lago”, ha spiegato Mark Ferrey, scienziato ambientale dell’Agenzia e autore del rapporto.“Il problema è che si stanno avendo affetti a livello lacustre e fluviale in modi che ancora non riusciamo a capire”. “E’ inquietante”, ha aggiunto. “L’inquinamento potrebbe interessare le popolazioni di pesci o interi ecosistemi in modi, per noi, in gran parte invisibili”.

 

Quarantasette dei cinquanta laghi dello Stato contengono almeno una sostanza chimica contaminante: il DEET, uno dei più diffusi repellenti per zanzare, è stato trovato nel 76% dei campioni prelevati; il BPA, un plastificante tossico, nel 43%; alti livelli di cocaina nel 33% dei campioni e una percentuale simile conteneva l’antidepressivo amitriptilina e il carbonox, un antibiotico somministrato ai suini.

Non è ancora chiaro come tutti questi inquinanti siano arrivati nei laghi e nei fiumi, e par alcuni di essi Ferrey  sospetta un possibile vettore aereo. Un’ipotesi che trova riscontro nel lavoro svolto dal CNR italiano che nel 2007 aveva rivelato la presenza di cocaina nel particolato sospeso dell’atmosfera delle grandi città.

 

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