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Inquinamento atmosferico: e se rallentasse il global warming?

Inquinamento atmosferico: e se rallentasse il global warming? (Rinnovabili.it) – I ricercatori dell’Università di Manchester avrebbero dimostrato, in uno studio pubblicato su Nature Geoscience, che l’inquinamento atmosferico prodotto dalle fabbriche e dagli scarichi delle automobili avrebbe l’effetto del tutto inatteso di raffreddare l’atmosfera.

Il fenomeno sarebbe da attribuire al fatto che le particelle inquinanti riuscirebbero a rendere le nuvole più brillanti, così da riflettere maggiormente la luce solare verso lo spazio, che altrimenti riscalderebbe il pianeta. Le nubi si formano quando le piccole gocce d’acqua in sospensione condensano sulle particelle presenti nell’aria, come spruzzi di mare e polvere, ma anche agenti inquinanti come scarichi di autoveicoli ed industriali.

Abbiamo scoperto che i composti organici, come quelli formati dalle emissioni naturali o dagli scarichi dei veicoli, influenzano il numero di gocce in una nuvola e quindi la sua luminosità, riuscendo a raffreddare il clima“, ha affermato il professor Gordon McFiggans dell’Università di Manchester.

 

Il ruolo delle nubi sui cambiamenti climatici è una delle grandi incertezze della scienza. La Nasa, ad esempio, ritiene che le nuvole riescano a riflettere verso lo spazio un terzo della quantità totale di luce solare.

Se fino a ieri le nostre conoscenze portavano ad affermare che l’aumento dell’anidride carbonica dovuto alla massiccia attività dell’uomo portava ad un incremento dell’effetto serra e quindi del riscaldamento delle temperature, oggi i ricercatori dell’Università di Manchester hanno indicato una nuova strada da percorrere per la scienza del clima.

È da ribadire, però, che a prescindere dagli effetti sulle temperature terrestri, l’inquinamento atmosferico crea conseguenze gravissime, se non letali, sulla salute umana, come dimostrato dall’Organizzazione ONU per lo sviluppo industriale.

 

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