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L’UE aggiorna la direttiva smog per evitare 470mila morti l’anno

L’UE aggiorna la direttiva smog per evitare 470mila morti l’anno

 

(Rinnovabili.it) – Non avremo l’aria viziata di molte metropoli in via di sviluppo, ma anche in Europa l‘inquinamento atmosferico continua mietere vittime. Lo smog, nel seno più ampio della parola, è responsabile della morte prematura di oltre 470mila europei l’anno. Il numero è quello fornito dall’Agenzia europea dell’Ambiente (AEA) come ultimo dato aggiornato (i valori si riferiscono all’anno 2014) ma se la valutazione fosse in mano all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i morti salirebbero a 600mila l’anno. Centinaia di migliaia in più o in meno, rimane il fatto che il Vecchio Continente è ancora alle prese con la lotta allo smog. Una lotta che ci costa dolore e circa 1.600 miliardi di dollari (rapporto Oms Europa e Ocse).

 

“Le riduzioni delle emissioni hanno portato a miglioramenti nella qualità dell’aria europea, ma non abbastanza per evitare danni inaccettabili alla salute umana e all’ambiente”, spiega Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’AEA che, nel giorno della votazione a Strasburgo della direttiva smog, ha presentato la documentazione sui progressi raggiunti sull’inquinamento atmosferico.

 

Lo smog fa ancora troppe vittime in Europa

Nonostante la normativa comunitaria abbia fatto passi da gigante vantando ancora oggi una leadership mondiale, particolato, ozono e biossido di azoto continuano a ridurre le aspettative di vita degli europei. Il report “Air quality in Europe – 2016” utilizza i monitoraggi di oltre 400 città per valutare la qualità atmosferica e i danni essa connessa. Si scopre così che circa l’85% della popolazione urbana nei Ventotto è stata esposta a inquinamento da particolato fine (il PM2,5) a livelli ritenuti dannosi dall’Oms. Il documento fornisce anche nuove stime degli impatti sulla salute dei singoli inquinanti atmosferici: l’esposizione a PM2,5 si è resa responsabile di 467.000 morti premature solo nel 2013, mentre gli impatti di biossido di azoto (NO2) e l’ozono troposferico (O3) sono stati collegati rispettivamente a 71.000 e 17.000 morti.

 

 

L’UE aggiorna la direttiva smog per evitare 470mila morti l’annoL’ok di Strasburgo ai nuovi limiti dell’inquinamento atmosferico

Con questi dati ben fissi in mente, gli europarlamentari hanno votato oggi in plenaria i nuovi limiti agli inquinanti atmosferici. Il provvedimento – approvato con 499 voti a favore, 177 contrari e 28 astensioni  -stabilisce gli impegni nazionali, da attuare entro il 2030, per la riduzione delle emissioni di biossido di zolfo (SO2), ossidi di azoto (NOx), composti organici volatili non metanici (COVNM), ammoniaca (NH3) e particolato PM2,5.

 

“L’inquinamento atmosferico è la prima causa ambientale di morte nell’Unione Europea”, ha commentato la relatrice Julie Girling (ECR, UK) al termine della votazione. “Il contesto politico è cambiato drasticamente nel corso degli ultimi tre anni, con il problema della qualità dell’aria balzato agli onori della cronaca, insieme allo scandalo VW e la questione delle emissioni reali di guida. Forse si deve ammettere che abbiamo passato gli ultimi dieci anni concentrandosi sulla CO2, trascurando la qualità dell’aria”. La nuova normativa dovrebbe almeno in teoria poter ridurre l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute degli europei di circa il 50% entro il 2030.

 

 

I cinque inquinanti inclusi nella direttiva Principali cause Effetti sulla salute Obiettivi di riduzione per il 2030 (in relazione al 2005)
Ossidi di azoto (NOx) Macchine, camion, centrali elettriche Problemi respiratori, contribuisce alla formazione di polvere sottili, pioggia acida ed eutrofizzazione -63%
Composti organici volatili senza metano (COVNM) Rivestimenti edili, vernici, solventi, industria chimica e alimentare, stampe Componente chiave nella formazione dell‘ozono cattivo a livello atmosferico, dannoso per la salute umana -40%
Ammoniaca (NH3) Agricoltura: uso di fertilizzanti, allevamenti Aumenta livello di polveri sottili, agevola eutrofizzazione e acidificazione -19%
Anidride solforosa (SO2) Riscaldamento ed elettricità, abitazioni Contribuisce alla formazione di polveri sottili e pioggia acida -79%
Polveri sottili  (PM2.5)** Combustione di carbone e legno, trasporti stradali, fabbriche e fertilizzanti Può causare malattie respiratorie e cardiovascolari, tumore ai polmoni -49%
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