Secondo l'Air Quality Index, l'Italia è uno dei luoghi dell'Europa occidentale con i più alti livelli di inquinamento atmosferico, che causano circa 80 mila morti ogni anno. A Torino, complice il meteo, i livelli di Pm10 nell’atmosfera sono costantemente oltre il limite dei 50 µg/m3 dal 27 dicembre.
L’inquinamento atmosferico blocca la circolazione in molte provincie di Piemonte, Lombardia, Veneto e Toscana.
(Rinnovabili.it) – Molte province del nord Italia hanno introdotto lo stop alla circolazione nel tentativo di ridurre le emissioni nocive a seguito di un picco di inquinamento atmosferico favorito da un periodo prolungato di tempo soleggiato con poca pioggia o vento. Torino, Alessandria, Novi Ligure, ma anche in Lombardia nelle province di Milano, Monza, Cremona, Pavia, Bergamo, Como e nei comuni con più di 30 mila abitanti. Mezzi fermi a Firenze e Pistoia, così come in tutte le provincie del Veneto (escluse Belluno e Verona).
La situazione più grave, tuttavia, si registra nel capoluogo piemontese e in altri 11 comuni della cintura (tra cui Beinasco, Borgaro, Collegno, Grugliasco, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Rivoli, San Mauro, Settimo e Venaria), in cui le misure contro l’inquinamento atmosferico terranno ferme anche le auto Euro 5, vale a dire quelle immatricolate a partire dal gennaio 2013.
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Terminate le deroghe dovute al periodo festivo, bisogna affrontare radicalmente e di petto una situazione ai limiti del drammatico, in cui i livelli di Pm10 nell’atmosfera sono costantemente oltre il limite dei 50 µg/m3 dal 27 dicembre. Così, dopo il blocco di 185 mila diesel Euro 4 immatricolati in provincia di Torino per placare le condizioni dell’inquinamento atmosferico, il semaforo rosso si è acceso anche per 114 mila veicoli a benzina (tra Euro 0 ed Euro 1), 7 mila Euro 0 a gpl o metano e 529 mila a gasolio fino all’Euro 5 tra Torino e provincia. La prossima rilevazione dell’Arpa Piemonte è programmata per oggi. Se i valori di Pm10 non saranno scesi, lo stop verrà prorogato fino a lunedì 13 e deciso l’inasprimento dei blocchi.
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L’Air Quality Index (indice di qualità dell’aria) ha mostrato che l’Italia è uno dei luoghi dell’Europa occidentale con i più alti livelli di inquinamento atmosferico. Molte delle aree più popolate hanno registrato livelli ritenuti tutt’altro che salutari, con una rilevazione superiore di 170 µg/m3 avvenuta in Toscana. Dalle Regioni del nord, parte così un attacco al governo, per rivedere il protocollo anti-smog del 2017 eliminando i blocchi auto, considerati pressoché inutili. Una richiesta che il ministro dell’Ambiente Sergio Costa afferma di essere pronto a discutere. “Molte parti dell’accordo del 2017 non sono ancora state attuate dalle Regioni”, spiega Costa, “e bisogna prima analizzare gli effetti dei provvedimenti e poi valutare eventuali. Abbiamo un gran bisogno di cambiare paradigma: il numero da cui non possiamo prescindere, sono gli 80 mila morti l’anno per cause legate all’inquinamento”.