Il Gigante asiatico annuncia la prima tranche di finanziamenti destinati a ripulire l’aria delle regioni con i più alti livelli di PM2,5
Per affrontare il crescente malcontento il Governo ha voluto di prendere la questione seriamene al punto da rendere giuridicamente valida la condanna morte per gli “inquinatori impenitenti” e da presentare alle amministrazioni regionali una sorta di decalogo con cui affrontare e prevenire la contaminazione di acqua, aria e suolo. I nuovi stanziamenti sono destinati soprattutto nelle regioni con i più alti livelli di PM 2,5, e dunque il nord della Cina, in particolare a Pechino, Tianjin e la provincia di Hebei. L’obiettivo del governo è quello di ridurre, nelle zone designate, le emissioni in atmosfera del 25 per cento entro il 2017 rispetto ai livelli 2012. Secondo quanto riferito dai quotidiani locali, Pechino dovrebbe rilasciare altri due piani dedicati stavolta all’inquinamento delle acque e al miglioramento dell’ambiente rurale. Nel 2010, l’inquinamento atmosferico ha causato alla nazione perdite economiche di 1,1 miliardi di yuan (1,76 miliardi di euro), pari al 2,5% del prodotto interno lordo.