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Inquinamento atmosferico: l’aviazione ci soffocherà in 20 anni

Le emissioni di NOx prodotte dal trasporto aereo aumenteranno del 50% in 20 anni, con un netto peggioramento dell’inquinamento atmosferico

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(Rinnovabili.it) – L’inquinamento atmosferico prodotto dal traffico aereo in Europa aumenterà di quasi il 50% entro i prossimi 20 anni. Il dato emerge dal primo Aviation Environmental Report della Commissione europea, che indaga i trend di emissioni del settore, basandosi su dati presi da ICAO, EASA, EEA, EUROCONTROL e dall’industria.

Scampate ancora una volta alla regolamentazione sul cambiamento climatico, le emissioni di ossidi di azoto (NOx) dell’aviazione sono un mostro in continua crescita. Dal 1990 ad oggi, secondo il rapporto, sono addirittura raddoppiate, mentre entro il 2035 si prospetta una crescita del 43%. Si tratta delle stesse emissioni, per intenderci, prodotte dal settore automobilistico e finite nell’occhio del ciclone a seguito dello scandalo dieselgate innescato dalla Volkswagen.

L’impennata, tuttavia, riguarda anche le emissioni di anidride carbonica (CO2). Una crescita che è figlia dell’aumento esponenziale del numero di voli negli ultimi 25 anni. Qualche miglioramento è stato disposto dal CAEP, il Committee on Aviation Environmental Protection, ma i miglioramenti arrivano con estrema lentezza.

 

Inquinamento atmosferico l’aviazione ci soffocherà in 20 anni

 

L’ossido di azoto è un gas serra generato dalla combustione del carburante, che può portare alla formazione di inquinanti atmosferici dannosi per la salute umana, come il temibile particolato (PM). In Italia, questo killer invisibile uccide prematuramente 84 mila persone l’anno, record assoluto in Europa. Elevate concentrazioni di NOx in prossimità degli aeroporti costituiscono un particolare problema per la salute pubblica.

Senza un intervento severo delle politiche comunitarie, il contributo del settore al riscaldamento globale potrebbe essere irrecuperabile. Le stime della stessa ICAO, l’Organizzazione dell’aviazione civile internazionale, dicono che le emissioni del settore sono destinate a crescere del 250-300% entro il 2050. Tuttavia, durante la COP 21, gli Stati Uniti e altre nazioni hanno posto il veto sulla regolamentazione dei trasporti aerei e navali, tramite i quali si sviluppa gran parte del commercio internazionale.

Si procederà per una via più lenta, in seno all’ICAO, con una riforma che dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2020. Troppo in là per essere davvero incisiva, sia per i tempi, sia per la scarsa ambizione delle proposte sul tavolo. Prima fra tutte quella della stessa Unione europea. I negoziati inizieranno a Montréal la prossima settimana.