(Rinnovabili.it) – L’inquinamento atmosferico può dare origine ad alluvioni devastanti, capaci di sconvolgere comunità di milioni di persone e causare danni economici incalcolabili. Lo stabilisce una ricerca del Pacific Northwest National Laboratory, che ha studiato l’impatto delle emissioni inquinanti nel bacino del Sichuan, in Cina, dove piogge torrenziali causarono effetti catastrofici nel 2013. In quell’alluvione morirono 200 persone, con centinaia di dispersi, 2.300 sfollati e decine di città in blackout, con le strade sommerse da una mole d’acqua immensa. 6 milioni di persone videro sconvolta la propria vita dal peggiore fenomeno atmosferico che la regione aveva mai subìto negli ultimi 50 anni.
Lo studio è stato pubblicato su Geophysical Research Letters e rilanciato da Nature. Spiega che il particolato assorbe il calore del sole, stabilizza l’atmosfera e sopprime le tempeste locali durante il giorno. Tuttavia, l’aria fortemente umida e calda prosegue il suo percorso verso le zone di montagna, sulle quali avviene il rilascio di precipitazioni estreme nottetempo.
«Abbiamo scoperto un meccanismo che potrebbe far degenerare una normale pioggia in un grave evento atmosferico, in particolare nelle zone di montagna che si trovano sottovento, dove le tempeste possono essere attivate dalla topografia», ha detto il dottor Jiwen Fan, scienziato atmosferico e autore principale dello studio.
L’inquinamento è cresciuto esponenzialmente in aree a forte sviluppo economico, come Cina e India, che tuttavia non hanno contromisure per far fronte agli eventi estremi. Il bacino del Sichuan non è l’unico luogo del mondo in cui si possono verificare queste alluvioni: qualunque zona simile per livelli di inquinamento e topografia può subire il verificarsi del fenomeno. Pertanto, secondo il team di ricerca, collegare emissioni e aumento delle piogge torrenziali è un passo avanti che metterebbe in condizione i decisori politici di agire con misure di riduzione dell’inquinamento a livello locale.
La ricerca conclude infatti che tagliare l’inquinamento nel bacino del Sichuan avrebbe alleviato non poco la gravità dell’evento occorso nel 2013.