(Rinnovabili.it) – Gli Stati membri dell’Unione europea devono utilizzare un sistema comune per calcolare l’esposizione dei cittadini all’inquinamento acustico. Lo stabilisce il nuovo allegato alla direttiva del 2002 approvato dalla Commissione europea, elencando una serie di norme tecniche che dovrebbero servire a creare un quadro univoco per misurare fonti di rumore come il traffico aereo o quello veicolare, su gomma e rotaia.
I piani d’azione che i Paesi dovranno adottare si basano su una preliminare mappatura acustica, tenendo conto di diversi fattori, ad esempio la composizione della superficie stradale. In base al censimento, saranno poi tenuti a prevenire l’inquinamento acustico laddove necessario, mentre dovranno conservare la qualità dell’ambiente nei luoghi dove essa è soddisfacente.
Era dal 2008 che il Joint Research Center dell’Ue lavorava alla creazione di una metodologia standard per la valutazione di impatto dell’inquinamento da rumore.
Al relativo allegato, Bruxelles ne affiancherà un secondo cui sta lavorando in questi giorni, nel quale saranno presenti i risultati del calcolo di incidenza del rumore sulla salute umana, a seconda dei livelli di esposizione. Secondo l’Agenzia europea per l’Ambiente, circa 125 milioni di europei sono esposti a tassi di inquinamento acustico sopra i livelli di guardia. La principale fonte di questo problema è il traffico stradale urbano, seguito dall’apporto “acustico” di ferrovie, aeroporti e industria: questo ha generato, per 8 milioni di essi, disturbi del sonno. il rumore ambientale è legato anche a circa 43.000 ricoveri, 900.000 casi di ipertensione e fino a 10.000 morti premature ogni anno, secondo le stime dell’Agenzia.
Rispondendo ad una interrogazione parlamentare promossa dall’eurodeputato italiano, Aldo Patriciello (PPE), relativa alle azioni della Commissione dopo l’uscita di questi dati (era il dicembre 2014), il commissario per l’Ambiente, Karmenu Vella, ha detto che con questo allegato la Commissione intende rafforzare la legislazione comunitaria rispetto alle fonti di rumore, nonché migliorare l’attuazione della direttiva sul rumore ambientale.