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Inondazioni e disastri: Natale nero per l’Oriente

Vittime e dispersi in Sri Lanka e Malesia, centinaia di migliaia le persone evacuate a causa delle inondazioni causate dai monsoni

Inondazioni e disastri Natale nero per l’Oriente

 

(Rinnovabili.it) – I disastri ambientali in Oriente non conoscono festività. Sono almeno 30 i morti, e si contano ancora sei dispersi, a causa delle inondazioni provocate dalle forti piogge che da venerdì scorso si abbattono su un milione di persone in tutto lo Sri Lanka. Anthony Milroy, vicedirettore del Centro per la gestione delle catastrofi, ha spiegato che i rovesci hanno già colpito il sud dell’isola, ma stanno danneggiando soprattutto il nord-est. Milroy ha dichiarato che circa 100.000 persone sono state sfollate, ma a subire gli effetti dell’evento meteorologico sono dieci volte tanti. I media locali hanno riferito che molte strade restano bloccate e ci sono problemi di comunicazione in quasi tutta l’isola. Le autorità hanno evacuato la città di Mutur e Somapura, nel nord-ovest del Paese.

 

Lo Sri Lanka ha ricordato venerdì il decimo anniversario dello tsunami che ha devastato gran parte dell’isola (era il 26 dicembre 2004), lasciando un saldo di oltre 35.000 vittime e 5.000 dispersi. Il governo, per l’occasione, ha scelto lo slogan “Sri Lanka Sicura, uniamoci per debellare disastri”.

 

Inondazioni e disastri Natale nero per l’Oriente-

Malesia sott’acqua

Le inondazioni colpiscono in questi giorni anche il nord della Malesia, in piena stagione dei monsoni fino a marzo. I disastri hanno provocato finora la morte di otto cittadini, tra cui un bambino di 18 mesi. Il numero di persone evacuate nella zona è salito al 160.921. Molte di loro sono rifugiate da oltre di dieci giorni in centri di evacuazione, dove la situazione è al collasso: la domanda di cibo, acqua, medicine, vestiti e pannolini si alza costantemente.

 

Il primo ministro malese, Najib Razak, ha visitato sabato Kelantan e ha ordinato all’agenzia incaricata dei soccorsi di accelerare le operazioni: Alla visita sono seguiti ulteriori stanziamento di fondi statali per le zone colpite.

Le inondazioni hanno bloccato anche qui le strade, sommergendo vaste aree e ostacolando l’arrivo dei soccorsi di terra e d’aria: mancano infatti punti di atterraggio per gli elicotteri.