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Con Inno-WEEE la filiera dei RAEE diventa più efficiente

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Raggiungere l’efficienza nella filiera dei RAEE è una sfida complessa per tutta l’Europa

 

(Rinnovabili.it) – Trento, Cava de’ Tirreni (Salerno) e Bath (Regno Unito) le città scelte per la sperimentazione di Inno-WEEE, il progetto europeo che punta a individuare sistemi innovativi per la tracciabilità dei RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), incrementandone al contempo la raccolta e prolungando il ciclo di vita dei prodotti riutilizzabili. Il progetto promuove i principi dell’economia circolare e vede la partecipazione di ENEA, Fondazione Bruno Kessler, Ecodom, Metellia Servizi e Dedagroup (coordinatore del progetto), in Italia, insieme all’azienda Better Points, nel Regno Unito, oltre alle tre amministrazioni locali dove sarà sperimentato. Tra le innovazioni presentate da ENEA a Ecomondo 2018, il progetto Inno-WEEE è finanziato dal fondo European Institute of Innovation & Technology con il supporto della partnership EIT Climate-KIC.

 

Si partirà con lo studio dell’attuale configurazione di raccolta dei RAEE da parte dei cittadini, delle scuole e degli uffici, per poi incentivare una raccolta migliore, in termini quantitativi e qualitativi, e il riutilizzo delle apparecchiature elettriche ed elettroniche ancora funzionanti attraverso sistemi innovativi. Nello specifico l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile fornirà il proprio supporto tecnico-scientifico in materia di impatto ambientale della filiera di questa particolare categoria di rifiuti, sviluppando e quindi trasferendo le metodologie e gli strumenti affinché la cittadinanza possa adottare le migliori pratiche disponibili, e promuovendo attività di formazione e informazione all’utenza, in modo tale che possa diventare parte attiva nelle programmazioni strategiche del settore. L’ENEA metterà anche a disposizione della cittadinanza di Cava de’ Tirreni un sistema di contenitori di ultima generazione e una piattaforma dati per la tracciabilità dei rifiuti, e attiverà percorsi di sperimentazione sul campo anche sull’allungamento di vita delle apparecchiature, che prevedono premialità, come la gamification.

 

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Come spiegato da Marco Tammaro, del Laboratorio Tecnologie per il Riuso, Riciclo, Recupero e la Valorizzazione di Rifiuti e Materiali dell’ENEA, raggiungere l’efficienza nella filiera dei RAEE è una sfida complessa non solo in Italia, ma anche in tutta Europa. Il motivo di ciò risiede nel fatto che l’utenza tende a tenere in casa i RAEE oppure a smaltirli in maniera non appropriata. “Le ultime statistiche ci dicono che in Italia ogni anno si recuperano solo 4 kg di RAEE per abitante – ha detto Tammaro – a fronte di una produzione media annua procapite di circa 13 kg. Per aumentarne la raccolta metteremo a disposizione degli enti locali i migliori modelli di economia circolare sviluppati dopo anni di attività anche partecipando a progetti internazionali”.

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