L’ultima indagine ISTAT rivela: la spesa maggiore è realizzata dalle industrie della fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio
(Rinnovabili.it) – Crescere mantenendo basso l’impatto ambientale. O meglio, impegnandosi a tutelare e proteggere natura e persone. Dovrebbe essere questo l’obiettivo delle imprese industriali oggi alle prese con una sfida non indifferente: incarnare il moderno modello della green economy, facendosi carico di una rinnovata coscienza verde. Tuttavia se si guarda da vicino il comparto produttivo italiano qualcosa manca. Nel 2013 investimenti per la protezione dell’ambiente delle imprese industriali hanno segnato una flessione, diminuendo del 16,9% rispetto all’anno precedente.
A rivelarlo è l’Istat nell’ultimo report statistico pubblicato sul suo sito web. L’indagine mostra come il settore abbia speso circa 1.391 milioni di euro nel 2013, cifra nettamente in calo rispetto al 2012 soprattutto sul fronte grandi imprese. Il motivo? Secondo l’Istat è da ricercare nelle differenti dinamiche tra le diverse dimensioni aziendali. La spesa stimata infatti, è aumentata dell’8,6% rispetto all’anno precedente nelle piccole e medie imprese mentre si è ridotta del 25,4% in quelle con 250 addetti e oltre.
Con riferimento alla tipologia di spesa, tra il 2012 e il 2013 si riducono sia gli investimenti negli impianti e attrezzature di tipo end-of-pipe (-16,3%), sia quelli a tecnologia integrata (-18,1%). Diminuisce anche il peso relativo degli investimenti ambientali sul totale degli investimenti fissi lordi, dal 4,6% del 2012 al 4,2% del 2013. Nel dettaglio Quasi un terzo della spesa (31,2%) è destinato alle attività raggruppate sotto la voce Altro (protezione e recupero del suolo e delle acque di falda e superficiali, all’abbattimento del rumore, alla protezione del paesaggio e protezione dalle radiazioni e alle attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla protezione dell’ambiente).
Nell’industria manifatturiera, in particolare, la stima del peso degli investimenti ambientali sul totale degli investimenti fissi lordi realizzati dal settore è risultata pari al 2,9%, quota in crescita rispetto al 2,4% del 2012.
La spesa maggiore è realizzata dalle industrie della fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (14,9%), della fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (14,3%) e della metallurgia (11,2%).