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Industria e ambiente, scende la spesa per le misure di protezione

(Rinnovabili.it) – Quanto spende l’industria italiana per proteggere e tutelare l’ambiente? Risponde l’Istat pubblicando le elaborazioni statistiche per l’anno 2010 e rivelando i trend degli investimenti menti dedicati al settore. Trend che ha subito una flessione del 7,2% tra il 2009 e il 2010, quando la spesa ambientale delle imprese industriali è risultata pari a 1.925 milioni di euro, di cui 1.440 milioni sono stati spesi per impianti e attrezzature di tipo end-of-pipe o di fine ciclo e solo 485 milioni per impianti e attrezzature a tecnologia integrata. In altre parole si continuano ad effettuare investimenti per rimuovere l’inquinamento dopo che questo è stato prodotto, anziché integrare gli  impianti con tecnologie più “pulite” capaci di  contribuire a proteggere da subito l’ambiente dagli effetti negativi del processo produttivo.

 

Analizzando gli ambiti finali degli investimenti, l’Istat rivela che nell’anno in questione il 39,8% della spesa totale è stato destinato alle attività di protezione e recupero del suolo e delle acque di falda e superficiali, all’abbattimento del rumore, alla protezione del paesaggio e protezione dalle radiazioni e alle attività di ricerca e sviluppo. Il 30,6% del totale è andato invece alla protezione dell’aria e del clima, mentre è diminuita l’incidenza della spesa per la gestione dei rifiuti (11,2%).

 

Infine analizzando la composizione della spesa sostenuta nell’industria manifatturiera, il report sottolinea che le attività economiche che nel 2010 hanno presentato valori più consistenti sono state quelle della fabbricazione di coke e di prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio (20,0%), seguite da: fabbricazione di prodotti chimici (12,9%), metallurgia (10,9%), fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (8,5%), fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (6,8%).

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