Dai negoziati della COP20 di Lima arriva il primo standard globale per misurare le emissioni di CO2. I benefici: dati più affidabili e politiche di riduzione più mirate
(Rinnovabili.it) – Arriva, direttamente dai negoziati della COP20 di Lima, il primo standard globale per misurare le emissioni di gas serra nelle città. Si chiama Global Protocol for Community-Scale Greenhouse Gas Emission Inventories (GPC), e aiuterà le città a riportare volontariamente le proprie emissioni e a confrontarle con quella provenienti da altre città. Contribuirà poi a suggerire azioni mirate per ridurre il livello di emissioni tenendo costantemente tenere traccia delle prestazioni.
L’indice è stato sviluppato da World Resources Institute, Cities Climate Leadership Group (C40) e ICLEI-Local Governments for Sustainability.
«Fino ad oggi non c’era alcun modo coerente per misurare le emissioni a livello delle città – ha dichiarato Andrew Steer, Presidente del WRI – Ora, tutto questo è cambiato. Abbiamo uno standard internazionale comune per attivare strategie di riduzione dei gas serra e creare città più vivibili».
I metodi adottati dalle città, prima, erano diversi fra loro. Un fatto che portava a sollevare dubbi sulla qualità dei dati. Inoltre era impossibile o molto difficile aggregare dati sulle emissioni locali e sub-nazionali. Con il GPC, invece, le città sono tenute a fare un inventario completo della CO2, seguendo gli stessi principi contabili stabiliti dalle linee guida IPCC del 2006 per gli inventari nazionali.
Le 35 città, che avevano adottato il GPC in un progetto pilota dello scorso anno, hanno raggiunto il successo.
Rio de Janeiro, in Brasile, ha condotto inventari dei gas serra per il 2005 e il 2012, come parte del programma pilota GPC. Grazie a questi risultati, Rio ha implementato una serie misure riguardanti trasporti a basse emissioni di carbonio, gestione di rifiuti, foreste e progetti di efficienza energetica. Finora, queste azioni hanno permesso alla città di evitare 378.000 tonnellate di CO2.
Sempre grazie al GPC, Rajkot e altre sette città dell’India, hanno potuto impostare i loro primi inventari del gas serra. Le linee guida del GPC hanno aiutato Rajkot a pianificare e mettere in atto misure per raggiungere il suo obiettivo di riduzione della CO2 del 14 per cento (rispetto al 2011) entro il 2016.