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India, scure sull’inquinamento: niente diesel per un mese

India, scure sull'inquinamento niente diesel per un mese

 

(Rinnovabili.it) – Il Tribunale ambientale dell’India ha deciso: per un mese, fino al 6 gennaio, non si potranno più immatricolare veicoli diesel a Nuova Delhi. Sarebbe loro buona parte della colpa di uno spaventoso inquinamento che avvolge la metropoli. La sentenza era in qualche modo annunciata, dopo gli ultimi sviluppi della scorsa settimana.

Gli investitori e le case automobilistiche sono nel panico e temono che i provvedimenti ambientali possano far deragliare la parziale ripresa del settore. La sentenza del tribunale ha dato pochi dettagli, innescando ieri una svendita sul mercato azionario, con la conseguente frustrazione dell’industria.

Le azioni di Tata Motors, il secondo più grande costruttore in India per valore di mercato, sono scese fino al 4,6%.

 

India, scure sull'inquinamento niente diesel per un mese 2Delhi, considerata la città più inquinata del mondo da un sondaggio del 2014 operato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, catalizza da sola circa il 7% del totale delle vendite di auto indiane. Il divieto da parte dell’India National Green Tribunal può ancora essere impugnato presso una Corte superiore.

Delhi sta lavorando per scrollarsi di dosso l’etichetta dell’OMS. Ha già promesso che limiterà le vetture circolanti dal 1 gennaio, con un sistema di targhe alterne. I cittadini, fino ad oggi, sono stati incentivati ad acquistare auto diesel, perché il carburante costa molto meno. Nella finestra aprile-novembre, il mercato ha visto una crescita del 9%, e ora l’industria è furiosa per questa misura restrittiva. Tuttavia, un recente lavoro della Fondazione Heal ha scoperto che più di un terzo dei bambini in età scolare di quattro grandi città dell’India soffre di ridotta capacità polmonare a causa dell’elevato inquinamento dell’aria. Nella capitale, Delhi, si registrano i dati più preoccupanti. Dei 735 studenti di questa metropoli sottoposti al test, il 21% aveva una “ridotta” capacità polmonare, mentre per un altro 19% lo stato era “cattivo”. In pratica, quattro bambini su 10 esaminati nella capitale non hanno superato il test.

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