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Incentivi alle rinnovabili: nella bozza di decreto i primi tetti

Una spesa cumulata annua tra i 6 e i 7 mld. Entro giugno la prima asta al ribasso per assegnare gli incentivi agli impianti di produzione superiori a 5 MW di potenza

(Rinnovabili.it) Novità per le energie rinnovabili dal fronte normativo italiano. Secondo le indiscrezioni circolate in queste ore in merito all’atteso decreto sarebbero ormai in definizione i nuovi incentivi alle green energy italiane. Il cambio di governo non ha solo allungato i tempi del provvedimento – avrebbe dovuto essere emanato entro lo scorso novembre – ma ha introdotto alcune importanti novità, pur proseguendo sulla linea generale stabilita dal precedente esecutivo. E secondo quanto stabilisce la bozza consultata da MF-Milano Finanza, tra le novità comparirebbe un nuovo tetto di spesa cumulata annua che passerebbe dai 5-5,5 miliardi indicati dal governo Berlusconi ai 6-7 miliardi di euro con l’esecutivo Monti. Il cap tiene conto di tutte le tecnologie alternative ad eccezione ovviamente del fotovoltaico, i cui limiti agli incentivi sono già stati stabiliti dal Conto Energia.

Altra grande novità il passaggio dall’attuale sistema dei certificati verdi al meccanismo del feed-in-tariff dedicato; a partire dal 2013 l’eolico on-shore riceverà da un minimo di 118 euro per MWh (per gli impianti con una capacità superiore ai 5 MW) ad un massimo di 310 euro (per quelli fino a 20 kW) per 20 anni, 25 l’off shore. Con un range di incentivi tra 230 e 102 euro per MWh l’idroelettrico potrà contare su tempi più lunghi (fino a 30 anni di copertura). 100- 105 euro per MWh gli incentivi invece previsti per la geotermia.

L’accesso alle tariffe incentivanti tuttavia sarà automatico solo per gli impianti al disotto dei 5 MW di potenza. Istallazioni superiori richiederanno infatti il ricorso al sistema delle aste al ribasso per l’assegnazione degli incentivi. La soglia sale tuttavia a 20 MW nel caso di impianti a biomassa che impiegano sottoprodotti agricoli o rifiuti biodegradabili.