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In Spagna crescono le emissioni di CO2

(Rinnovabili.it) – Il Ministro spagnolo dell’Industria, Energia e Turismo, José Manuel Soria “opta chiaramente per l’energia sporca ignorando la necessità di affrontare i cambiamenti climatici e condannando a gravi ripercussioni diversi settori chiave della nostra economia come l’agricoltura, il turismo, pesca e l’industria del vino, che già soffrono gli effetti della crisi climatica”. Lo ha dichiarato Raquel Garcia Monzón, tecnico dei Cambiamenti Climatici del WWF, in occasione della presentazione dell’ultimo Osservatorio dell’Energia Elettrica redatto dall’Associazione, che rivela come le rinnovabili abbiano rappresentato il maggior numero di chilowatt’ora immessi nella rete rispetto al marzo dello scorso anno. Nell’Osservatorio il WWF ha evidenziato un calo della domanda energetica simultaneo all’aumento del 21,64% delle emissioni totali di CO2 del settore elettrico spagnolo, collegato, secondo il gruppo ambientalista, all’approvazione del regio Decreto a sostegno del carbone.

Il settore industriale starebbe infatti convergendo verso una direzione assolutamente sbagliata, guidata da sovvenzioni alle fonti inquinanti e da norme restrittive sull’utilizzo e la diffusione delle rinnovabili.

L’aumento delle emissioni prodotte dal consumo di carbone hanno quindi alzato il volume della CO2 portandolo da 4,504,292 di tonnellate di CO2 registrate a marzo 2011 a 5,748,764 di tonnellate di anidride carbonica (+21,64%) nel 2012. A tal proposito Monzón ha dichiarato che se si vuole veramente combattere il cambiamento climatico le misure governative dovrebbero supportare la crescita della produzione energetica green creando così anche numerosi nuovi posti di lavoro e contribuendo alla diminuzione delle importazioni di combustibili fossili.

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