Approvata in Commissione VIII (Ambiente) la risoluzione "Misure per assicurare maggiore efficacia e pubblicità agli interventi di tutela della qualità dell'aria"
(Rinnovabili.it) – Il ‘cambiamento’ al governo su smog e inquinamento purtroppo non si è visto e nulla si vede all’orizzonte. L’Italia continua a fare troppo poco per fronteggiare inquinamento e smog.
Dopo il deferimento alla Corte di giustizia europea del nostro Paese da parte della Commissione europea dello scorso anno per i livelli costantemente alti di polveri sottili, è arrivato anche quello per la ripetuta violazione dei limiti annuali e orari di biossido di azoto nell’aria delle nostre città. Una situazione che fa male all’ambiente e alla salute degli italiani e che rischia di portarci nuove pesanti multe.
Ricordo che dal 2011 al febbraio 2019, per le condanne della Corte di giustizia Ue arrivate dopo procedure di infrazione, l’Italia ha versato nelle casse Ue 589 milioni di euro. Soldi versati dai contribuenti. E tra i cinque i casi più eclatanti, tre sono in materia ambientale. Per le discariche abusive, ad esempio, la condanna ci è finora costata 204 milioni. Ancor più grave l’effetto sulla salute dell’inquinamento. Ogni anno in Europa, stando ai dati dell’Agenzia europea per l’ambiente, sono oltre 422 mila le morti premature all’anno per inquinamento atmosferico e l’Italia si colloca tra i Paesi europei peggiori con più decessi in rapporto alla popolazione, più di 60.600 nel solo 2015.
È evidente che sarebbe non solo urgente, ma anche più intelligente avviare un serio piano contro lo smog e l’inquinamento, soprattutto nelle nostre città, con misure strutturali di ampio respiro e per la mobilità sostenibile. Una delle sfide strategiche da affrontare è proprio quella di fare della mobilità sostenibile il motore del cambiamento delle nostre città, così da farne luoghi pensati per le persone più che per auto, per una mobilità leggera, collettiva e sostenibile. Sono proprio questi gli obiettivi della risoluzione a mia prima firma approvata all’unanimità dalla Commissione Ambiente della Camera. Un atto di indirizzo importante, su cui la politica ha dato un rilevante segnale di trasversalità, che chiede al governo impegni significativi per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo.
La risoluzione impegna infatti l’esecutivo ad assicurare che il programma di controllo da predisporre ai sensi della direttiva europea su misure ed iniziative per la riduzione delle emissioni dei principali inquinanti atmosferici al 2030 (la n. 2016/2284 contenente) sia integrato e contenga previsioni coerenti e proporzionate con il Piano energia e clima che andrà formulato nella sua versione definitiva entro l’anno. Il governo dovrà poi garantire un rafforzamento dell’azione nazionale per il risanamento della qualità dell’aria, supportando in questa battaglia gli enti territoriali, per arrivare al pieno rispetto dei valori limite e accelerare così anche la risoluzione delle procedure di infrazione in corso.
Tra gli impegni previsti per il governo anche quello di rendere pubblici i risultati raggiunti e le misure adottate nella lotta allo smog nell’ambito del Coordinamento tra Ministero dell’ambiente, Regioni, Ispra, Enea e Cnr. L’esecutivo dovrà presentare anche una relazione annualmente al Parlamento con politiche, misure, interventi e iniziative assunte, o raccomandate, per contrastare l’inquinamento e si dovranno rendere accessibili ai cittadini i dati sulle emissioni di tutti gli impianti inquinanti in esercizio e di quelli di trattamento rifiuti.
di On. Rossella Muroni