Il cambiamento climatico, le alluvioni, lo smog e le frane hanno un impatto ambientale su decine di migliaia di monumenti italiani. Che vanno monitorati
(Rinnovabili.it) –ISPRA e ISCR festeggiano 15 anni di collaborazione, e lo fanno diffondendo dati agghiaccianti riguardo all’impatto ambientale sui beni culturali. L’Istituto Superiore di Protezione e Ricerca Ambientale ha lavorato gomito a gomito con quello per la Conservazione ed il Restauro, e i due soggetti hanno prodotto un rapporto che racconta i rischi climatici del patrimonio culturale e paesaggistico. L’impatto dell’ambiente sui monumenti storici non è da sottovalutare, ed è necessario «implementare le informazioni che sottolineano l’interazione tra le opere d’arte e il territorio in cui esse sono collocate, al fine di programmare le attività di manutenzione di un bene e gli eventuali interventi di restauro».
In Italia 14mila beni culturali sono esposti a rischio frane e 28.483 a quello di alluvioni. Soltanto nella capitale circa 3.660 monumenti stanno degradandosi, con perdite di superficie causate dall’inquinamento comprese tra 5,2 e 5,9 micron l’anno per il marmo e 0,30 e 0,35 micron l’anno per il bronzo. Se arrivasse un alluvione, nel comune di Roma i beni culturali immobili esposti a rischio idraulico sarebbero 2.204. L’area inondata comprenderebbe anche il centro storico (Piazza Navona, Piazza del Popolo, Pantheon). Il tempo di ritorno per queste cicatrici sarebbe superiore a 500 anni.
Altra città di grande pregio artistico e culturale è Firenze. Che non se la passa meglio della capitale: Nel comune gigliato, i beni immobili esposti a rischio idraulico (con tempo di ritorno fino a 200 anni) sono 1.145, tra cui la Basilica di Santa Croce, la Biblioteca Nazionale, il Battistero e la Cattedrale di Santa Maria del Fiore.
Negli ultimi decenni, il degrado dei materiali esposti agli agenti atmosferici ha subito un’accelerazione. È aumentata la velocità con cui alcuni processi evolvono nel tempo. L’inquinamento atmosferico è risultato un fattore determinante per le superfici dei monumenti esposti all’aperto. L’impatto delle sostanze inquinanti emesse in atmosfera sui materiali dei monumenti è pesante, rivelano i due istituti. Ma soprattutto è irreversibile. Non esistono, al momento, valori limite specifici per gli effetti dell’inquinamento atmosferico sui beni di interesse storico-artistico. L’unica eccezione, in Italia, sono le opere d’arte esposte all’interno dei musei.