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C’è un impatto dell’AI sul clima di cui non si parla abbastanza

Impatto AI su clima: boom consumi energia e disinfomazione

Foto di Jonathan Kemper su Unsplash

Impatto AI su clima: boom consumi energia e disinfomazione
Foto di Jonathan Kemper su Unsplash

Il rapporto della coalizione Climate Action against Disinformation

(Rinnovabili.it) – Se mettiamo da parte l’hype e guardiamo in faccia alla realtà, la diffusione dell’intelligenza artificiale – soprattutto quella generativa – non farà bene al clima. Nonostante le previsioni trionfalistiche delle grandi aziende della Silicon Valley, ci sono due aspetti che non vengono discussi abbastanza circa l’impatto dell’AI sul clima: l’aumento vertiginoso del consumo di energia e il boom di disinformazione – anche sul cambiamento climatico.

L’avvertimento arriva dalla coalizione Climate Action against Disinformation che riunisce ong come Friends of the Earth e Greenpeace, in un rapporto pubblicato di recente. Rapporto che prova a smontare la narrazione trionfalistica di colossi come Google. Le grandi aziende tecnologiche che stanno scommettendo tutto sull’intelligenza artificiale dipingono un futuro roseo. Proprio Google, alla Cop28 di Dubai l’anno scorso, ha presentato un rapporto in cui sosteneva che il ricorso all’AI potrebbe far calare le emissioni globali del 5-10%.

Già oggi, effettivamente, sono moltissimi gli impieghi dell’intelligenza artificiale in applicazioni per tutelare ambiente e clima. Dall’ottenere previsioni più attendibili su siccità o fusione dei ghiacci fino al monitoraggio in tempo reale di deforestazione e incendi, ad esempio. Ma questa è solo una parte della storia, avverte il rapporto.

L’impatto dell’AI sul clima: emissioni e disinformazione

L’altra faccia della medaglia è il boom di consumi di energia che accompagnerà la diffusione dell’AI. L’attenzione è rivolta soprattutto ai consumi dei data centre. Anche ipotizzando un aumento dell’efficienza del 10%, il previsto raddoppio dei data centre porterà a un aumento delle emissioni di gas serra dell’80%, stima il rapporto. Che avverte: le stime sono incerte anche perché sono le stesse aziende dietro lo sviluppo dell’intelligenza artificiale a non voler divulgare i dati.

Di che quantità di gas serra parliamo? Non sono piccole. Il raddoppio lo prevede l’IEA e nel giro di appena due anni: a quel punto i server dedicati all’Ai nel mondo consumeranno tanta energia quanto il Giappone.

C’è poi il capitolo disinformazione. L’AI generativa consente di creare “facilmente, a basso costo e rapidamente” “contenuti falsi persuasivi e diffonderli tramite social media, pubblicità mirata e motori di ricerca”. Un rischio, ricorda il rapporto, che l’edizione 2024 del rapporto sui rischi globali del World Economic Forum mette al primo posto come minaccia per l’umanità, davanti al cambiamento climatico.

“I modelli di intelligenza artificiale consentiranno ai professionisti della disinformazione climatica e all’industria dei combustibili fossili di sfruttare decenni di campagne di disinformazione”, aggiunge il rapporto.

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