(Rinnovabili.it) – Immaginate un ristorante che cucina a km 0 con i prodotti del proprio orto. Succede ad Artimino, dove il Biagio Pignatta, uno dei locali di punta del complesso mediceo che domina la zona, ha pensato di allestire ben 5.000 metri quadrati di terreno in un’area adiacente il locale, per coltivare le materie prime da servire ai clienti. Convinto che la genuinità e la salubrità delle pietanze che finiscono dentro al piatto siano sinonimo di garanzia e qualità, l’entourage del Biagio Pignatta ha voluto rispondere alle scelte di facciata dei tanti che percorrono mere strategie di marketing abbracciando con convinzione la filosofia green. Zucchine, patate, pomodori, insalate e tante altre verdure vengono proposte alla clientela in base alla stagionalità: pochi passi per arrivare all’orto, scegliere quello che la terra ha di meglio da offrire e portarlo in cucina per allestire il menù. Nessun fornitore e nessun trasportatore coinvolti, nessuna verdura fuori stagione e il bello di una cucina sana, rispettosa dell’ambiente ed estemporanea.
Non è la prima volta che vengono avviate esperienze simili. I nostri territori sono assai ricchi di posti dove mangiare quello che offre la fattoria, con quel poco margine di scelta che però è apprezzato e addirittura ricercato. Talvolta però, c’è chi utilizza questa strategia senza perseguirla con convinzione, ma solo per attirare nuovi clienti.
“Se in molti casi la scelta dell’orto risponde a una sincera attenzione al mondo green – fanno sapere dal Biagio Pignatta – talvolta allestire un orto è diventata un’operazione di facciata, di puro marketing, soprattutto quando le dimensioni dell’orto non sono compatibili con le quantità poi effettivamente servite al ristorante. Un’incongruenza che può sfuggire ai più, ma che appassionati gourmet e professionisti del settore notano immediatamente: ecco perché abbiamo deciso di puntare seriamente su questo progetto”.