(Rinnovabili.it) – Un’esplorazione petrolifera rischiosa, voluta da una piccola azienda e finalizzata alla realizzazione di una serie di trivellazioni in una delle riserve naturali più preziose al mondo: il Parco Nazionale del Virunga, in Congo. Il WWF non ci sta e, in una lettera aperta indirizzata al delegato CEO Roger Cagle, scrive alla compagnia petrolifera SOCO per tentare di fermare uno scempio non solo ambientale, ma anche sociale. Oltre a essere una fondamentale fonte di sostentamento per le popolazioni locali (circa 30.000 persone), ha spiegato il WWF, quello del Virunga è un patrimonio mondiale dell’umanità che comprende laghi, montagne, ghiacciai e centinaia di specie di mammiferi, la maggior parte dei quali presenti solo in questa zona del pianeta e alcuni addirittura in via d’estinzione, come il gorilla di montagna. Per l’associazione ambientalista, lo stop a un’attività che non solo è contro la legge congolese, ma viene osteggiata anche dal Regno Unito, deve essere immediato.
“Questa azienda – si legge nella lettera aperta – ha più volte ribadito l’impegno a condurre la propria attività in modo onesto ed etico. È pregata pertanto di mostrare coerentemente il suo impegno per lo sviluppo sostenibile e la crescita economica della comunità”, aggiungendo che, peraltro, il petrolio e lo sviluppo minerario sono vietati in siti riconosciuti come patrimonio mondiale dell’umanità dalla convenzione dell’UNESCO. La campagna “Cuore verde dell’Africa” lanciata dal WWF anche in Italia servirà proprio a questo. Come ha commentato il Direttore politiche di conservazione internazionali del WWF, Isabella Pratesi, il rischio è che lo sfruttamento di tali risorse inasprisca ancora di più “i conflitti che affliggono questa terra meravigliosa, oltre che mettere a rischio le vite dei ranger e delle comunità locali che dipendono dall’utilizzo sostenibile delle risorse del parco”.