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Il progetto PEPER dissala l’acqua del Gibuti

(Rinnovabili.it) – Dissalare l’acqua con un impianto alimentato con fonti energetiche rinnovabili. Questo il progetto che l’Europa ha deciso di sostenere per dare ad una delle aree più povere di Gibuti, un’occasione di sviluppo e di miglioramento della condizione igienico-sanitaria. Grazie al nuovo impianto di dissalazione, ha annunciato stamane il commissario per lo sviluppo Andris Piebalgs, i 220 mila abitanti potranno avere a disposizione l’acqua dissalata per le faccende domestiche e per l’irrigazione dei campi. Il paese ha una scarsa disponibilità di acqua e non da molto ha dovuto affrontare un prolungato periodo di siccità che ha causato, oltre ad una grave crisi alimentare, anche conflitti e violenze per l’acqua. Per dare fine a questa situazione l’Europa sta finanziando un progetto denominato PEPER, nato con lo scopo di portare nei paesi in difficoltà impianti per la dissalazione dell’acqua alimentati con fonti energetiche rinnovabili.

 

“L’accesso all’acqua è un diritto umano, ed è inaccettabile che un  approvvigionamento di acqua insufficiente possa essere fonte di conflitto, come recentemente sperimentato in Gibuti. Con questo nuovo progetto, non siamo solo possiamo aumentare l’accesso all’acqua per le persone, ma anche contribuire a portare sicurezza e stabilità per tutti i gibutiani. Questo progetto è un altro esempio di come l’UE mantenga le sue promesse. L’UE sostiene l’iniziativa Onu “Energia Sostenibile per Tutti” e l’impianto sarà alimentato da energia rinnovabile. Questo è un grande esempio di come con l’aiuto intelligente possiamo creare uno sviluppo sostenibile” ha concluso Pieblags.

 

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