Per salvarla dallo sviluppo industriale, il Ministero dell’ambiente ha annunciato la realizzazione di un’area protetta marina nei pressi della Barriera Corallina
Ma la decisione governativa non ha di certo incontrato i favori di chi con la pesca ci vive, anzi ha fatto infuriare sia i grossi commercianti, soprattutto quelli del Queensland settentrionale, sia i gruppi di pesca ricreativa. Secondo quanto diffuso da Reuters, alle lamentele di discriminazione pervenute dai due gruppi di interesse gli uffici ministeriali avrebbero risposto spiegando che le riserve marine vanno a colpire solamente l’1% dell’area disponibile per la pesca commerciale; a ciò va ad aggiungersi anche il risarcimento di 100 milioni di dollari che i commercianti avrebbero ricevuto per compensare la perdita di accesso a queste aree. Del resto, già all’inizio di quest’anno le Nazioni Unite avevano puntato i riflettori sulla Barriera Corallina, oggi minacciata dallo sviluppo industriale, ma a pieno titolo ascrivibile nell’elenco dei siti patrimonio dell’umanità.