Cade domani la Giornata Mondiale delle Zone Umide, manifestazione nata per dare importanza ad ecosistemi spesso poco tutelati
“Le zone umide, pur essendo ambienti particolarmente delicati e fragili, – spiega Antonio Nicoletti, responsabile aree protette Legambiente – ci forniscono acqua potabile, producono il 24% del cibo del Pianeta, servono all’irrigazione delle colture, fanno da barriera e da magazzini naturali di acqua in caso di inondazioni e sono importantissimi serbatoi di CO2. Purtroppo nonostante siano un risorsa importantissima per la vita umana, nell’ultimo secolo sono scomparse circa il 90% di questi ecosistemi a causa della forte pressione antropica, dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici”.
L’Italia vanta oltre ai 53 siti Ramsar che coprono in totale 60mila ettari di territorio e conta anche numerose zone umide, considerate minori che sono poco tutelate anche se svolgono un ruolo primario nella difesa del territorio e nel mantenimento della salute degli ecosistemi.