E' probabile che alcuni reattori spenti dopo l’incidente di Fukushima inizino a ri-lavorare a luglio ed agosto. La riaccensione delle unità 3 e 4 della centrale della Kansi Electric saranno l’argomento del vertice governativo di sabato
(Rinnovabili.it) – Dire no all’atomo per il Giappone sta risultando molto più difficile di quanto si fosse pensato. Il paese è ufficialmente senza l’energia nucleare dal 5 maggio, quando è stata spenta l’ultima unità attiva nell’isola settentrionale di Hokkaido, mentre decine di altri reattori sono stati temporaneamente chiusi per manutenzione ordinaria, e non possono essere riavviati fino a quando non avranno superato le prove di stress introdotte dal governo lo scorso anno. Spaventati dalla previsione di una domanda energetica estiva troppo grande per le attuali capacità nazionali, c’è però chi sta tornando sui propri passi e riprendendo in considerazione l’idea di riaccendere alcuni dei 50 reattori spenti dopo l’incidente di Fukushima.
Le autorità centrali della città giapponese di Oi hanno dato l’assenso a riattivare due unità della centrale Kansi Electric messe fino ad oggi in stand-by. L’obiettivo è quello di evitare possibili blackout elettrici nei mesi più caldi della stagione, ovvero quando le necessità di climatizzazione farebbe impennare la domanda energetica. L’argomento sarà al centro del vertice tra il primo ministro giapponese, Yoshihiko Noda, e il governatore della prefettura di Fukui, Issei Nishikawa da cui dipenderà il via libera definitivo, ma assemblea cittadina ha già concesso il proprio assenso all’operazione.