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Il Dl Ambiente diventa legge

Il Senato ha definitivamente convertito in legge il provvedimento recante misure straordinarie e urgenti in materia ambientale. Legambiente: “Nessun equivoco possibile su shopper biodegradabili”

(Rinnovabili.it) – 211 sì, 29 no e 32 astenuti. Con questo risultato Dl Ambiente è stato licenziato oggi dal Palazzo Madama. Il senato ha approvato definitivamente le misure urgenti in tema di rifiuti in Campania, bioshopper e materiali di riporto contenute nel testo così come emendato alla Camera. Fra le novità introdotte, la previsione di un’intesa diretta con la singola Regione interessata, anziché un accordo interregionale in sede di Conferenza Stato-Regioni, per l’allocazione dei rifiuti della Campania al di fuori dei suoi confini territoriali; nuove discutibili norme in materia di bonifiche di siti inquinati e trattamento di terre erose da scavo; il prolungamento dei termini per la commercializzazione dei sacchetti in plastica, con il rischio di elusione della normativa. Su quest’ultima questione è stato confermato che gli unici “shopper” commercializzabili in Italia sono:

1. quelli biodegradabili e compostabili conformi alla EN 13432

2. quelli riutilizzabili di spessore superiore a 100 micron per usi non alimentari e 200 micron per gli usi alimentari, se con maniglia esterna alla dimensione utile del sacco

3. quelli riutilizzabili di spessore superiore a 60 micron per usi non alimentari e 100 micron per usi alimentari se con maniglia interna alla dimensione utile del sacco (c.d. sacchi a fagiolo).

Commenta Legambiente “Questo voto – ha dichiarato il vicepresidente nazionale di Legambiente Stefano Ciafani – mette fine alle sciocche mistificazioni messe in atto da chi, come alcuni pseudo ambientalisti, tentava di svilire una norma fondamentale per liberare il nostro paese dall’invasione delle buste di plastica. L’approvazione di questa norma – ha continuato Ciafani – sostenuta anche dall’Ordine del giorno presentato dai senatori Ferrante e Fluttero, può offrire un futuro possibile ad alcune aree industriali del nostro Paese in evidente declino. D’altra parte, anche la posizione recentemente espressa da un soggetto non certo di parte, come Plastics-Europe di Federchimica, che riconosce la norma EN 13432 come unico disciplinare valido, conferma la giusta direzione da intraprendere per uno sviluppo moderno e innovativo del paese”.

Soddisfatta anche Assobioplastiche, che tramite il suo presidente Marco Versari fa sapere che “questo esito il quale sancisce che la biodegradabilità e compostabilità sono solo quelle conformi alla norma EN 13432, spazzando così il campo da qualsiasi tentativo volto a non rispettare la norma, a non informare adeguatamente i consumatori e a continuare a diffondere modelli ambientalmente non sostenibili”.