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Il destino di pile e batterie al piombo

(Rinnovabili.it) – Dopo gli accordi riguardanti gli imballaggi di plastica, i vecchi prodotti elettronici e gli abiti usati, l’Associazione nazionale comuni italiani (ANCI) prosegue spedita nella sua strategia finalizzata al miglioramento dei circuiti urbani di raccolta rifiuti. A finire sotto la lente dell’Anci sono stavolta i dispositivi di accumulo energetico. Per questa la ragione, infatti, presso la sede dell’Associazione si sono confrontate in un primo colloquio le delegazioni dell’Anci e del Centro di Coordinamento nazionale pile e accumulatori (CDCNPA).

L’incontro ha costituito lo start per una serie di trattative e la formazione di gruppi di lavoro tecnici finalizzati alla definizione del quadro delle regole che disciplineranno in maniera uniforme, sul territorio nazionale, le condizioni secondo le quali i produttori di pile e batterie potranno avvalersi delle strutture di raccolta istituite dal servizio pubblico. “E’ questo un ulteriore impegno dell’ANCI – ha affermato il Delegato alle politiche energetiche e ai rifiuti, Filippo Bernocchi – per fornire gli strumenti di lavoro per i Comuni e per le Aziende di gestione necessari a razionalizzare le operazioni inerenti la raccolta e l’avvio al riciclo e recupero”. “Contiamo di concludere il lavoro tecnico-ricognitivo nell’arco di due mesi per poi finalizzare l’Accordo prima della pausa estiva. Tale Accordo sarà utile a rispondere in maniera coerente alle disposizioni di legge comunitarie recepite nel nostro ordinamento che regolano la gestione di questa particolare categoria di rifiuti pericolosi presenti nel circuito urbano di raccolta”.

 

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