(Rinnovabili.it) – Quale sarà l’evoluzione del clima nei prossimi decenni? La risposta è racchiusa nei complessi meccanismi che governano l’atmosfera, l’oceano, il ghiaccio e la biosfera. Ce lo spiega un consorzio europeo di università ed enti di ricerca, tra cui l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isac-CNR), che ha messo a punto un innovativo modello a scala globale per studiare il cambiamento climatico nei prossimi anni e prevedere quali impatti avrà sull’ambiente e sulla vita dell’uomo. Grazie al modello globale EC-Earth, infatti, i ricercatori hanno potuto portare a termine una prima simulazione dell’andamento climatico su tutta la terra dal 1850 al 2009 e stanno attualmente analizzando i risultati e le proiezioni per stimare la variabilità climatica fino al 2100. Oltre a confermare l’aumento di quasi un grado della temperatura globale della superficie della Terra e dell’acqua oceanica fino a 300 metri di profondità, i dati raccolti (15 Terabyte di materiale) hanno rilevato anche il ritiro dei ghiacci marini artici, passati dagli 8 milioni di metri quadrati del 1950 ai 5 milioni del 2005. Il modello sviluppato dai ricercatori ha consentito anche di studiare il ciclo idrogeologico e la disponibilità di acqua a livello globale. Il ricercatore dell’Isac-CNR, Antonio Provenzale, ha spiegato che già di per sé la precipitazione è molto diversa da una regione all’altra, ma con l’effetto dei cambiamenti climatici le differenze regionali sono destinate ad aumentare: si passerebbe infatti da aree come le coste norvegesi, la Scozia, l’Islanda del Sud e le Alpi, in cui si registrano i massimi valori, ad altre più aride, come ampie zone del Mediterraneo.