L’acuirsi degli eventi climatici estremi nei prossimi anni farà aumentare il prezzo del cibo, con notevoli ripercussioni soprattutto per le fasce più povere della popolazione
Condotta da Oxfam, la ricerca “Clima estremo, prezzi estremi” spiega come la vulnerabilità alla siccità o alle alluvioni, per esempio, possa rappresentare un “colpo mortale” soprattutto per i più poveri della Terra, ovvero coloro che, ha spiegato Elisa Bacciotti (responsabile Campagna COLTIVA di Oxfam Italia), spendono il 75% dei loro guadagni in cibo. “Anche ipotizzando uno scenario non drammatico – si legge nella nota stampa – un’altra siccità negli Usa entro il 2030 potrebbe far aumentare il prezzo del mais fino al 140% e al di sopra dei prezzi medi del cibo, che saranno probabilmente già il doppio rispetto ai prezzi attuali. La siccità e le alluvioni nell’Africa del sud potrebbero far aumentare il prezzo di vendita di mais e di altri cereali grezzi fino al 120%”. Ci aspetterebbe più o meno la stessa sorte in seguito a una siccità in India e alluvioni nel Sud-Est Asiatico, eventi che farebbero aumentare del 22% il prezzo del riso nei mercati globali e del 43% quello dei Paesi importatori.
Urge dunque fare qualcosa, ma soprattutto prendere coscienza di certe questioni che il dibattito odierno sui cambiamenti climatici esclude. «Mentre le emissioni continuano ad aumentare – ha commentato la Bacciotti – le condizioni meteorologiche estreme negli Stati Uniti e altrove sono un preavviso di come sarà il nostro sistema alimentare in un futuro mondo surriscaldato. È tempo di affrontare ciò che questo significa per la fame e la malnutrizione di milioni di persone sul nostro pianeta».