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IEA: nel WEO 2011 scenari energetici a confronto

(Rinnovabili.it) –  Senza un cambiamento drastico il mondo potrebbe trovarsi presto bloccato all’interno di un mercato energetico altamente inquinante, inefficiente e non sicuro. Questo l’annuncio della IEA, l’International Energy Agency, rilasciato a Londra in occasione della presentazione del World Energy Outlook 2011 (WEO). Un invito ad agire, quindi, prima che le opportunità e le chance siano precluse per sempre.

“Crescita, benessere ed aumento della popolazione faranno salire il fabbisogno energetico nei prossimi decenni. Non possiamo continuare a fare affidamento su un uso ambientalmente insostenibile e insicuro dell’energia ha dichiarato il direttore esecutivo della IEA  Maria van der Hoeven. “I governi devono introdurre misure più incisive per guidare gli investimenti nelle tecnologie efficienti e a basso tenore di carbonio. L’incidente nucleare di Fukushima, i disordini in alcune parti del Medio Oriente e nell’Africa del Nord e una netta ripresa della domanda di energia nel 2010 hanno portato le emissioni di CO2 a segnare un nuovo un record, evidenziando l’urgenza e la portata della sfida. “

Nello scenario delle nuove politiche disegnato nel WEO vengono ipotizzati, partendo dalla certezza che i governi attuali stiano attuando politiche ambientali con estrema cautela, diverse ipotesi accomunate dalla conferma dell’aumento di un terzo della richiesta di energia nel perido 2010-2035, determinato soprattutto dalla crescita economica dei paesi che non fanno parte dell’OCSE. Nello stesso periodo sarà la Cina a consolidare la posizione di maggiore consumatore del mondo visto che la richiesta di energia è almeno il 70% di quanto utilizzato dagli Stati Uniti.

Per quanto riguarda il consumo di combustibili fossili è previsto un calo nel consumo dell’energia primaria che, dall’attuale 81%, passerà al 75% nel 2035; di contro le energie rinnovabili aumenteranno dal 13% attuale al 18% nel periodo di riferimento, sostenute da importanti sovvenzioni che passeranno dai 64 miliardi di dollari del 2010 ai 250 mld del 2035. Contemporaneamente scenderanno i sussidi ai combustibili fossili che nel 2010 hanno sfiorato i 450 miliardi di dollari e il prezzo del petrolio non accennerà a diminuire. La domanda di carburanti fossili rimarrà infatti alta da parte del settore  trasporti, soprattutto da parte delle economie emergenti; è infatti previsto il raddoppio dei veicoli per il trasporto passeggeri che arriveranno a quota 1,7 miliardi nel 2035 mentre le tecnologie alternative come i veicoli ibridi ed elettrici che utilizzano il petrolio in maniera efficiente o non lo utilizzano affatto, pur continuando a crescere di numero e perfezionando le tecnologie avranno ancora bisogno di tempo per penetrare i mercati.

L’utilizzo del carbone crescerà del 65% entro il 2035, con particolare incidenza a causa delle politiche di sviluppo cinesi. Dalla Repubblica popolare proviene infatti quasi la metà della richiesta energetica del pianeta. L’aumento del consumo di carbone potrebbe essere sostenuto anche dallo sviluppo e dalla commercializzazione di impianti di cattura e stoccaggio della CO2, anche se attualmente il livello normativo e gli standard di sicurezza risultano ancora immaturi.

Nello scenario nucleare la battuta d’arresto è stata la diretta conseguenza del disatro di Fukushima, avvenuto in seguito al terremoto e allo tsunami dello scorso 11 marzo. Nonostante questo le prospettive contenute nel WEO prevedono un aumento della produzione energetica del 70% nel periodo di riferimento, meno rispetto a quanto precedentemente prospettato.

Nel mercato energetico il futuro più sicuro sembra essere quello del gas naturale: salirà la percentuale all’interno del mix mondiale raggiungendo quasi quella del carbone. Nel rapporto infatti la IEA indica il futuro utilizzando l’appellattivo di “Golden Age of Gas”, l’Era d’Oro del Gas, con consumi maggiori in Russia a cui è dedicata una sezione speciale del WEO.

Nello scenario delle nuove politiche le emissioni di CO2 per i prossimi 25 anni ammonteranno ai tre quarti del totale registrato nei 110 anni passati, con un aumento al lungo termine della temperatura di circa 3,5 °C.

“Come ogni anno passa senza chiari segnali che guidino gli investimenti nell’energia pulita, il lock-in nelle  infrastrutture ad alto tenore di carbonio sta rendendo più difficile e più costoso soddisfare la nostra sicurezza energetica e gli obiettivi sul clima”, ha commentato Fatih Birol, capo economista della IEA.

Nel WEO sono raccolti 450 scenari che tracciano il percorso energetico del pianeta nell’ottica di dover contenere l’aumento della temperatura sotto i 2 °C. I 4/5 delle emissioni registrate appartengono a centrali elettriche, edifici e fabbriche e senza misure di riduzione degli inquinanti entro il 2017 a breve si emetteranno tutti gli inquinanti consentiti nello scenario ipotizzato al 2035, senza possibilità di rimediare ai danni causati al pianeta. Ritardare gli interventi, specifica la IEA, porta ad un falso guadagno: per ogni dollaro non investito in tecnologie a basso impatto ambientale entro il 2020 si dovrà sostenere, dopo questa data, una spesa di 4,3 dollari per compensare l’aumento delle emissioni climalteranti.

A poche ore dalla pubblicazione del documento già sorgono le prime perplessità. E’ il WWF a specificare che nel WEO, nonostante le espresse preoccupazioni circa il crescente consumo dei combustibili fossili, non viene citata l’alternativa green. L’Associazione dichiara infatti che nel rapporto la IEA “non spiega con la necessaria forza come l’efficienza energetica e l’energia rinnovabile siano la via d’uscita globale da questi problemi” si legge nel comunicato stampa.

“Le energie rinnovabili rappresentano il futuro, oltre che la chiave per una vera sicurezza energetica e climatica – ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Policy Clima ed Energia del WWF Italia – Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, entro il 2035 circa metà della nuova capacità energetica globale proverrà dalle energie rinnovabili. Ma non è certo un obiettivo ambizioso, potremmo raggiungerlo semplicemente continuando con il trend attuale. Secondo il recente Energy Report del WWF, è infatti possibile arrivare al 100% di energie rinnovabili entro il 2050.”

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