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L’IBA sostiene la necessità di una Corte Internazionale per l’Ambiente

IBA(Rinnovabili.it) – Per salvaguardare il Pianeta l’impegno deve provenire da tutti i settori e da ogni paese e per garantire la giustizia climatica, fanno sapere gli avvocati, necessitiamo di una Corte Internazionale per l’Ambiente. Lo ha ammesso l’International Bar Association, associazione che riunisce circa 55mila avvocati, sottolineando come le attuali leggi non siano assolutamente in grado di proteggere i diritti umani né le persone colpite dagli effetti negativi dei cambiamenti climatici.

Un nuovo rapporto della International Bar Association (IBA) sottolinea che il cambiamento climatico sta colpendo in modo sproporzionato coloro che, paradossalmente, hanno contribuito meno al problema e non hanno i mezzi per rispondere né per difendersi, aggiungendo che le leggi attuali non sono sufficienti per rimediare a questo squilibrio.

Ad oggi la legge non provvede al singolo individuo con apposite tutele contro i danni da cambiamento climatico, mentre la legge internazionale a volte rema contro lo sviluppo di politiche ecocompatibili, sostenendo inoltre che la legge non permette sempre di individuare stati, persone o imprese responsabili per le emissioni di gas serra.

 

“Gli attuali meccanismi giuridici indirizzati all’attenuazione, l’adeguamento e la bonifica dei cambiamenti climatici non riescono a far fronte alla scala del problema globale e al suo ampio impatto sugli individui, lasciando le questioni relative alla giustizia legata al cambiamento climatico senza indirizzo”, ha detto il presidente dell’IBA Michael Reynolds. “Che il cambiamento climatico sollevi preoccupazioni di etica e di giustizia è ormai senza dubbio.”

Per risolvere il problema l’IBA ritiene che sia necessario un riconoscimento legale per un nuovo diritto umano universale che sostenga  la necessità e il diritto ad un ambiente sicuro, pulito, sano e sostenibile, insieme ad un nuovo tribunale internazionale per risolvere le controversie legate al fenomeno.

Il rapporto inoltre identifica la necessità di riconoscere, da parte dei paesi, la giurisdizione della Corte internazionale di Giustizia e la Corte Permanente di Arbitrato dell’Aia,  di rispettare le leggi ambientali e gli impegni inerenti i cambiamenti climatici e la riduzione dell’impatto inquinante. Accanto a queste raccomandazioni anche la richiesta di un impegno concreto da parte dell’Organizzazione Mondiale del Commercio per assicurare che gli Stati e gli investitori rispetti le leggi ambientali e gli accordi commerciali in modo che procedano senza interferire con le preoccupazioni climatiche.

Dall’IBA sono arrivate inoltre 50 raccomandazioni che rappresentano un invito per le imprese a riconoscere il ruolo dell’impatto del cambiamento climatico, a riconoscere i diritti umani, a lavorare per una migliore misurazione dei gas a effetto serra.

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