Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Svezia i più virtuosi. Male il Belpaese che scivola in fondo alla graduatoria con i Paesi dell’Est Europa
“Il quadro che emerge da quest’esercizio – ha dichiarato Janez Potočnik, Commissario per l’Ambiente – conferma i miei forti timori: molti Stati membri conferiscono ancora quantità ingenti di rifiuti urbani in discarica, che costituisce l’opzione peggiore di gestione dei rifiuti, nonostante la disponibilità di alternative migliori e dei fondi strutturali per finanziarle. Si interrano risorse preziose, si perdono potenziali vantaggi economici, non si crea occupazione nel settore della gestione dei rifiuti e si espongono a rischi la salute umana e l’ambiente: una situazione difficile da difendere nelle circostanze economiche attuali.”
Le prestazioni migliori appartengono Austria, Belgio, Danimarca, Germania, Paesi Bassi e Svezia che guidano la classifica senza neanche una bandiera rossa. Si tratta peraltro di Paesi che dispongono di sistemi completi di raccolta dei rifiuti – meno del 5% dei quali finisce in discarica – ottimi impianti di riciclaggio, e politiche caratterizzate da una combinazione adeguata di strumenti giuridici, amministrativi ed economici. In fondo alla classifica invece Bulgaria, Cipro, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica ceca, Romania e Slovacchia e Italia che con il suo ventesimo posto in graduatoria si unisce agli Stati Membri che ancora ricorrono ad un massiccio conferimento in discarica oltre a mostrare politiche deboli o inesistenti di prevenzione dei rifiuti.
Sulla base di questa relazione, la Commissione stilerà le tabelle di marcia rivolte ai dieci Stati membri che hanno registrato i risultati peggiori, delle quali discuterà quest’autunno con le autorità nazionali in seminari bilaterali: il primo appuntamento è fissato per il 19 settembre a Praga.